Camera Commercio Crotone, l’imprenditoria cede alla crisi

Crotone Attualità
La Camera di Commercio di Crotone

L'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Crotone ha elaborato i dati relativi alle iscrizioni, cessazioni e variazioni di imprese intervenute nel corso dell’anno 2011 (Movimprese). Tali elaborazioni rientrano tra le diverse attività di analisi e studio messe in atto dall´ente camerale al fine di approfondire la conoscenza del sistema economico provinciale sia in chiave strutturale che congiunturale. I dati sulla demografia delle imprese, unitamente agli altri dati forniti nel corso dell'anno, consentono alle istituzioni operanti sul territorio di tastare il polso dell'economia locale e programmare idonei interventi per lo sviluppo della provincia. L’imprenditoria crotonese cede alla crisi: chiudono i battenti 1.551 imprese, generando un tasso di crescita negativo (-0,82%). I dati che emergono dall’ultima rilevazione Movimprese di Infocamere sulla nati-mortalità delle imprese della nostra provincia, delineano un quadro negativo. A chiusura del 2011, infatti, risultano registrate alla Camera di Commercio di Crotone 17.374 imprese, con un saldo negativo di 146 unità ed un tasso di sviluppo pari a -0,82%, dato che colloca Crotone in 86ma posizione, su 105 province, nella graduatoria nazionale per tassi di crescita annuali. Il tasso di sviluppo è frutto di 1.158 nuove iscrizioni, per un tasso di natalità del 6,52%, e di 1.304 cancellazioni (al netto delle cancellazioni d’ufficio), pari ad un tasso di mortalità del 7,34%.

Andamento per settore di attività

Osservando i dati sulla composizione del tessuto economico provinciale si conferma, in linea di massima, l’andamento riscontrato nelle rilevazioni precedenti. In particolare, la rilevazione dell’anno 2011 individua quali settori predominanti della nostra economia: agricoltura, silvicoltura e pesca (27,4%), commercio ingrosso e dettaglio; riparazioni autoveicoli e motocicli (25,5%), costruzioni (13,2%), attività manifatturiere (8,0%), attività dei servizi di alloggio e ristorazione (5,6%). Le imprese non classificate (ossia quelle imprese che non hanno ancora denunciato l’inizio attività) rappresentano il 7,4% del totale delle imprese registrate nell’anno 2011. Tra i comparti analizzati, sono pochi quelli che registrano un saldo positivo e sono rispettivamente Noleggio, agenzie di viaggio, servizi supporto alle imprese, con un incremento di 14 imprese ed un tasso di sviluppo del 6,25%, e Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento, in aumento di 5 imprese per un tasso di sviluppo del 5,32%. Residuali i dati degli altri comparti. Tra i saldi negativi spicca quello relativo ad Agricoltura, silvicoltura e pesca che perde ben 222 imprese ( -4,43%), costruzioni con 89 imprese in meno (-3,76%) e attività manifatturiere con un calo di 46 unità (-3,20%).

Forma giuridica – crescono le società di capitali

Le imprese della nostra provincia continuano ad orientarsi verso forme giuridiche maggiormente strutturate. Nel 2011, infatti, le società di capitali, con 2.417 unità rilevate, fanno registrare un tasso di sviluppo del 3,69%; a seguire, le società di persone con un tasso dell’1,18% per 1.923 imprese iscritte. Le imprese con altra forma giuridica (per lo più società cooperative e consorzi) chiudono il 2011 con un tasso fortemente negativo, pari a -15,87%. Negativo, anche il tasso di sviluppo delle ditte individuali (-1,02%) che resta comunque la forma giuridica maggiormente rappresentata (12.494 imprese). Anche per il 2011, nella composizione della nostra economia, le ditte individuali prevalgono e rappresentano il 71,9% del tessuto imprenditoriale provinciale. A lunga distanza seguono le società di capitali (13,9%), le società di persone (11,1%) e le imprese con altra forma giuridica (3,1%).