‘Ndrangheta: Gratteri incontra gli studenti del liceo scientifico Filolao di Crotone
Ha esortato gli studenti a “continuare a sperare” in un esito positivo della lotta alla ‘ndrangheta, il procuratore Nicola Gratteri, giunto a Crotone per un incontro al Liceo scientifico “Filolao”, gremito come non mai. Dopo un saluto del dirigente scolastico, Antonella Cosentino, Gratteri ha proseguito sempre rivolgendosi alla folla di giovani: “Voglio insinuare in voi il tarlo del dubbio: ma conviene davvero vivere una vita di illegalità? Qual è il prezzo da pagare?”. E sentendo dal magistrato la dura esperienza di un esponente della criminalità organizzata, la risposta non può essere che negativa.
“Non fatevi attrarre dai ricchezza di chi fa questa vita. Soprattutto in un’organizzazione fondata sui rapporti di sangue come la ‘Ndrangheta, lo spacciatore, o l’esecutore materiale di un crimine, non può accedere alle alte postazioni di comando ed è il primo a finire nelle maglie della giustizia”.
E in quella che è stata un’autentica letcio magistralis Gratteri ha raccontato la difficile esperienza del carcere, delle “vedove bianche”. L’incontro, poi, ha lasciato spazio anche alle domande dei ragazzi, che hanno spaziato dall’operazione Crimine, alle infiltrazioni della ‘Ndrangheta nel nord Italia, ma anche all’estero. Infine, è stato fatto cenno anche alla recente trasmissione televisiva di Roberto Saviano (con Fazio e Banigni), con la citazione di Sciascia sui professionisti dell’Antimafia e della “macchina del fango” che colpì anche il giudice il giudice Falcone. “Spesso – ha detto in merito Gratteri riconoscendo a Sciascia doti profetiche - i giudici più validi, che intaccano i poteri forti, vengono calunniati. Spesso, poi, accade che dopo il loro sacrificio, sono celebrati da quegli stessi colleghi che li avevano isolati”. Proprio per evitare tutto questo, Gratteri ha invocato “l’appoggio e l’indignazione della gente onesta, che invece sostiene l’operato dei magistrati”. Infine, il magistrato ha invocato “una riforma della Procedura penale e dell’Ordinamento carcerario”, ed un impegno delle istituzioni a investire sulla scuola e dei ragazzi nello studio, perché è da queste cose che può passare il riscatto della società civile.