La tradizione medica dell’Antica Kroton alla ribalta nazionale ed internazionale
La tradizione della scuola medica dell’antica Kroton portata con successo all’attenzione della critica nazionale ed internazionale.
E’ questo in sintesi il bilancio della presentazione che si è tenuta a Roma del libro “Democede di Crotone e Udjahorresnet di Sais”, di Francesco Lopez, pubblicato da Pisa University Press.
Nel testo per la prima volta viene proposto lo studio comparato dei ‘medici personali’ del re dei Persiani Dario I, entrambi attivi nel VI sec. a.C. alla corte achemenide. Con sguardo sinottico è ricostruita la figura complessa del sapiente-medico tra Egitto, Persia, Grecia ed Occidente ellenico. La cerimonia, in collaborazione con i Musei Vaticani, si è svolta presso l’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria.
Alla manifestazione hanno offerto il patrocinio la Società Italiana di Storia della Medicina ed il Comune di Crotone. Dopo i saluti del Vicepresidente dell’Accademia Mario Bernardini in rappresentanza del Presidente Gianni Iacovelli, l’Assessore alla Cultura del Comune di Crotone Antonella Cosentino ha sottolineato l’impegno dell’amministrazione nel valorizzare la storia e i beni culturali della città, auspicando la creazione di una sempre più ampia e feconda rete di rapporti e scambi.
“In questo percorso rientra anche l’apertura del Museo di Pitagora, la cui unicità è riconosciuta da tanti visitatori che stanno partecipando alle iniziative culturali che stiamo promuovendo presso lo stesso. L’intenzione dell’amministrazione Pugliese è di mettere in rete quelle terre che furono in collegamento nel passato generando quella che è ricordata come Magna Grecia. Abbiamo di recente stabilito rapporti con la città di Samo con la quale presto sottoscriveremo un gemellaggio ufficiale basato su scambi interculturali. Puntiamo su figure come Democede, ma anche Alcmeone, Milone e lo stesso Pitagora per riannodare i fili del passato con il presente per proiettarci verso un futuro che veda la cultura come fulcro sul quale orientare lo sviluppo del nostro territorio. Saremmo lieti che l’iniziativa di oggi possa essere presentata anche nella città di Crotone” ha detto l’assessore Cosentino.
Numerosi gli interventi di studiosi. Lorenzo Perilli, dell’Università di Tor Vergata, tra i massimi specialisti al mondo del settore, ha rilevato il valore dell’opera di Lopez, originale e convincente, che fa chiarezza in merito a numerosi aspetti della storia della medicina greca ed egizia di età arcaica.
Un testo coraggioso che ha il pregio di aver segnato una svolta. Mario Cappozzo, responsabile del reparto di Antichità egizie ed orientali dei Musei Vaticani, ha di seguito illustrato gli aspetti di maggior rilievo del Naoforo Vaticano, la statuetta del medico Udjahorresnet, il reperto di maggior valore del Museo Gregoriano Egizio.
Lo studioso ha osservato il merito di Francesco Lopez di aver fornito una nuova lettura del testo geroglifico, anche attraverso l’impiego per la prima volta di avanzate tecniche archeometriche. E’ seguito, quindi, l’intervento di Roberto Spadea, già direttore dei Musei archeologici di Crotone, il quale ha offerto una rilettura in chiave culturale dei dati archeologici dell’antica Kroton tra VI e V sec. a.C. In linea di coerenza, quindi, Gregorio Aversa, attuale direttore dei Musei archeologici di Crotone, si è soffermato sulle relazioni riscontrabili nei reperti conservati tra Occidente e Asia Minore, osservando come il dato emerso dallo studio di Lopez sugli scambi con l’Oriente stia trovando conferma in ambito archeologico.
Per Kroton, grazie al volume pubblicato dall’Università di Pisa, si apre una nuova fase di studio. Il convegno è stato moderato da Franco Giorgianni dell’Università di Palermo.
A conclusione dei lavori l’Assessore Antonella Cosentino ha omaggiato i relatori della riproduzione in argento della colonna del tempio di Hera Lacinia, opera del maestro orafo Michele Affidato.
Particolarmente interessante è stato il dibattito, con l’intervento di studiosi e specialisti. L’autore, nel concludere, ha vivamente ringraziato il gruppo di ricerca dell’Università di Pisa, i Musei Vaticani, l’editore Pisa University Press e quanti hanno contribuito all’opera e alla riuscita della manifestazione.