Storie e immagini delle vittime di ‘ndrangheta, al termine il progetto Impronte e Ombre

Reggio Calabria Attualità

Sta per concludersi il progetto "Impronte e Ombre Vite, storie e immagini delle vittime della 'ndrangheta", vincitore del bando "Giovani per il Sociale" nell'ambito del Piano Azione e Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale.

Il 5 dicembre presso l’Osservatorio sulla ‘ndrangheta di Reggio Calabria, alle 19,30, verranno portati in scena la performance teatrale "Disarmati. Gente senza verità" e il cortometraggio "Matilde".

Due prodotti culturali, frutto del percorso didattico dei partecipanti al progetto, che hanno attraversato nei giorni scorsi anche Roccella Ionica, Lazzaro, Polistena e Rosarno per raccontare le storie dimenticate delle vittime della criminalità organizzata.

Il giorno successivo, il 6 dicembre, presso il Consiglio regionale a Reggio Calabria (Sala Federica Monteleone) alle 10,30, si svolgerà invece il grande evento finale a cui interverranno Arturo Bova, Presidente della Commissione regionale anti-ndrangheta, Nicola Mayerà, responsabile dell’Ufficio Cooperazione territoriale europea e sede di Bruxelles del Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria della Regione Calabria, Attilio Tucci, Presidente dell’Osservatorio sulla ndrangheta e Ottavio Sferlazza, Procuratore della Repubblica di Palmi.

Le conclusioni saranno affidate a Filippo Cogliandro e Tiberio Bentivoglio, due personaggi che con le loro coraggiose storie di resistenza hanno accompagnatoi ragazzi in questo lungo percorso di conoscenza e sensibilizzazione.

Il “Viaggio nella memoria” ha ricevuto il gratuito patrocinio del Consiglio regionale e ha visto protagonisti scuole, enti locali e Regione Calabriache hanno fatto quadrato per il contrasto culturale alle mafie, condividendo l'idea dell'Osservatorio sulla ndrangheta che con il supporto delle associazioni Quadrante Sud, Associazione sud/stopndrangheta.it, Pentakaris e LiberaReggioLAB, l’Accademia di Belle Arti, i comuni di Roccella Ionica, Rosarno, Polistena, ha reso possibile la diffusione di una memoria collettiva fino ad ora ignorata.

Nel corso degli eventi sono stati illustrati anche il percorso multimediale dei beni confiscati del progetto Nemesis, Topografia delle mafie” e il progetto CrePS - Creare spazi pubblici. Scambio di buone pratiche sul riutilizzo dei beni confiscati”.

Si tratta di un modo per creare quella "resistenza culturale diffusa" che ha trovato la sua linfa vitale anche negli incontri con i familiari delle vittime: le sorelle Valarioti, Mario Congiusta, la famiglia di Francesco Giorgino, Peppe de Luca, amministratori come Michele Tripodi, Francesco Bonelli ed Elisabetta Tripodi, e imprenditori come Filippo Cogliandro e Tiberio Bentivoglio.

Un percorso, quello di “Impronte ed Ombre” che ha cercato di stimolare i giovani a sviluppare un profondo senso civico e raccontare la 'ndrangheta con linguaggi e punti di vista nuovi.Sta per concludersi il progetto "Impronte e Ombre Vite, storie e immagini delle vittime della 'ndrangheta", vincitore del bando "Giovani per il Sociale" nell'ambito del Piano Azione e Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale.