Baraccopoli di San Ferdinando: 300 mila euro per un progetto mai realizzato
Una situazione “vergognosa” vissuta tra Rosarno e San Ferdinando; “una vera e propria bomba ad orologeria”. Laura Ferrara, eurodeputata del M5S, ritorna a distanza di un anno nella baraccopoli di San Ferdinando, luogo che nel periodo della raccolta degli agrumi arriva ad ospitare anche più di duemila migranti in condizioni drammatiche e disumane, rischiando anche di creare crescenti tensioni sociali.
Una situazione che l’eurodeputata ha più volte denunciato, così come hanno fatto i suoi colleghi in parlamento Bernini e Parentela ma che, purtroppo, pare peggiorata rispetto al passato.
La Pentastellata ribadisce come anziché essere dismessa, la baraccopoli “cresce anno dopo anno in dimensione, popolazione e in organizzazione interna. Sono sempre più numerose le baracche, costruite dagli stessi migranti con legno e cellophane, prive di impianti idrici o elettrici, in situazioni igienico-sanitarie ai limiti dell'immaginario. Latrine a cielo aperto, acqua riscaldata con fuoco a legna, macellerie improvvisate e mercatini all'aperto di abbigliamento usato”.
Ferrara fa presente di avere constatato la presenza di un nutrito numero di donne, “molto probabilmente nigeriane vittime di tratta, che – dice - si prostituiscono, nonché l'allarmante presenza di due bambini, che insieme alle famiglie vivono in condizioni che mortificano la dignità umana."
Il 19 febbraio scorso il Presidente della Regione Calabria aveva sottoscritto con la Prefettura e la Provincia di Reggio Calabria, i Comuni di Rosarno, San Ferdinando e alcune ONG, un Protocollo in base al quale all’Ente competeva una funzione di coordinamento logistico e l’assunzione delle necessarie iniziative di riorganizzazione temporanea del campo volte a migliorarne le condizioni di vivibilità.
"Cosa ne è stato del progetto e dei 300 mila euro stanziati dalla Regione per smantellare la baraccopoli ancora esistente, creare una nuova tendopoli per le emergenze logistiche, di fatto mai realizzata, e dare avvio a pratiche di accoglienza diffusa?” si chiede allora Ferrara rammaricandosi di constatare come “ancora una volta” sostiene “gli impegni assunti dalla Regione Calabria non siano stati rispettati. Così come registra forti ritardi la realizzazione del progetto da 3 milioni di euro del Piano di Azione Coesione (PAC) finalizzato alla creazione su Rosarno di una rete di accoglienza abitativa e di inclusione sociale per i lavoratori immigrati e le loro famiglie. Ulteriori risorse economiche per far fronte a tale situazione emergenziale potrebbero essere rinvenibili nell'Asse 9 del Por Calabria 14/20, qualora solo vi fosse una concreta e chiara volontà politica diretta in tal senso”
"Oltre agli ospiti della baraccopoli - continua l'eurodeputata - a farne le spese sono evidentemente tutti i cittadini di Rosarno e di San Ferdinando, rassegnati oramai all'abbandono da parte degli amministratori locali e regionali. Famiglie che devono fare i conti con la disperazione e la mancanza di lavoro, piccoli imprenditori agricoli che faticano a coprire i costi della raccolta con il ricavato della vendita. Ciò che indigna tutti i cittadini onesti di questo territorio è lo spreco o la perdita di risorse e l’abbandono di opere, nonostante la situazione esistente, da parte di quelle istituzioni che dovrebbero invece garantire e tutelare diritti fondamentali".
Ferrara, dunque, si augura di non dover assistere “da qui a breve, in occasione dell'ormai prossimo anniversario della rivolta che avvenne 7 anni fa a Rosarno, all'ennesima passerella del Presidente Oliverio. Piuttosto - conclude - dia conto a tutti i cittadini della Piana dei fondi inutilizzati, del progetto inattuato e del protocollo sottoscritto e disatteso".