Corrado (M5S): “Il Comune Reggio si assuma responsabilità paralisi piazza Garibaldi”

Reggio Calabria Attualità

Su una cosa è certa Margherita Corrado, deputata del Movimento 5 stelle. Reggio deve “cogliere al volo l’opportunità di un accordo che consenta di riqualificare Piazza Garibaldi trovando un compromesso tra il dovere dell’amministrazione comunale di garantire servizi ai cittadini e le esigenze prioritarie della tutela delle importanti vestigia antiche emerse nel 2016, delle quali è stata accertata strumentalmente la continuità oltre i limiti dei saggi”. Sì, perché per la pentastellata crotonese il Comune deve assumersi “la responsabilità della paralisi di piazza Garibaldi”.

Ripercorre quindi la cronistoria degli scavi, ricordando di aver inviato più volte comunicazioni alla Soprintendenza, “ogni volta ho inviato una selezione delle fotografie più parlanti al Direttore Generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali preposto ad occuparsi di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, segnalando l’urgenza di un intervento che restituisse decoro a quella che è la porta d’ingresso della città dello Stretto per chi si serva del trasporto ferroviario. Tra risposte evasive e blande rassicurazioni cadute poi nel vuoto, sono tornata ad occuparmi dei saggi di Piazza Garibaldi, ormai in qualità di eletta al Senato con il M5S e membro della Commissione 7 “Cultura”, dopo che il nubifragio di giugno li trasformò in altrettante ‘piscine’. Da più parti, infatti, sono stata sollecitata a tentare di risalire alle responsabilità dello stallo ormai biennale che, a fronte della messa in sicurezza del cantiere, rendeva possibile quell’evenienza offrendo al ludibrio pubblico uno spettacolo ben poco edificante”.

“La Soprintendenza ABAP, nelle persone di Sudano e Vitetta, aveva intanto messo a punto un buon progetto di risistemazione della piazza, dal costo di circa 6 milioni di euro, e lo offriva gratuitamente al Comune sperando, insieme a tutti i reggini, che l’Ente riuscisse ad ottenere dal Ministero dei Trasporti il cambio di destinazione del finanziamento da quasi 12 milioni di euro (articolato in tre linee da 8,2, da 1,2 e da 2,5 milioni) concepito in origine per la Progettazione esecutiva e realizzazione parcheggi in Piazza Garibaldi”.

Ma a “distanza di oltre un anno, la richiesta avanzata il 15 marzo 2017 dal Comune per “l’autorizzazione al diverso utilizzo del finanziamento per la realizzazione del nuovo intervento di Messa in sicurezza ed estensione degli scavi archeologici in Piazza Garibaldi. Valorizzazione e fruizione dei resti archeologici al fine di riqualificare l’area di piazza Garibaldi in ottemperanza delle prescrizioni del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo – Sovrintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Reggio Calabria” – risultava a tutti inevasa da parte dell’Ufficio romano, senza spiegazioni di sorta.

“Nelle more della risposta da me sollecitata al Ministero delle Infrastrutture per il tramite della Commissione Trasporti del Senato, sono venuta a conoscenza dei più eclatanti fatti nuovi (di dominio pubblico): la ricolmatura provvisoria dei saggi eseguita dal Comune a fini di tutela qualche tempo dopo il citato nubifragio e la ‘rumorosa’ assenza di rappresentanti (politici e amministrativi) dell’Ente alla giornata organizzata a metà luglio scorso dal Comitato Corso Sud, pur patrocinata dalla stessa Amministrazione municipale”.

Poi la svolta: “la richiesta di destinare i finanziamenti ad interventi con finalità estranee agli obiettivi della Legge 472 del 1999 deve avere creato inizialmente qualche imbarazzo alla Direzione Generale per i Sistemi di Trasporto ad Impianti Fissi ed il trasporto Pubblico Locale del MIT. All’inizio di dicembre 2017, però, con la nota 8596, il Comune di Reggio Calabria è stato invitato dalla Direzione, a predisporre una relazione tesa ad aggiornare il Ministero sulle criticità poste dall’intervento. Siamo ad agosto 2018 e di quella relazione, a Roma, non c’è traccia.

“Otto mesi sono un intervallo troppo lungo per riflettere senza riscontrare in alcun modo la nota ministeriale. Ancora più grave è però il silenzio del Sindaco nei confronti di una popolazione che ha dimostrato di voler decidere da sé quale debba essere la sorte di Piazza Garibaldi, cogliendo con encomiabile sensibilità la valenza di testimonianza materiale del passato collettivo insita nei reperti e manifestando l’inequivocabile volontà di farsene orgoglioso custode e attento fruitore”.