Caprino (Idv): a Cosenza incontro con il medico di Lampedusa
“Quanti ne hai salvato? E lui risponde, non li ho contati, per me non sono numeri, sono vite umane. È così che Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa che ha sottratto alla morte migliaia di vite umane, insignito dal Presidente Mattarella “Commendatore” per meriti della Repubblica, mi risponde quando, parlando del suo libro, Lacrime di sangue, gli chiedo della sua esperienza. Abbiamo una visione comune io e Pietro, dei migranti. Lui è riuscito a trasmettere con le sue parole, con la sua umanità, il senso umano, doloroso e devastante di questa immane tragedia. Dovremmo tutti volerci più bene anche se, per alcuni, quando qualcosa non riguarda il suo privato più stretto, sembra quasi non appartenergli”.
Così Daniela Caprino, dell’Idv, ricorda Bartolo affermando che grazie al medico ha ritrovato il senso di essere Italiana, “una donna del sud – dice - impegnata in politica con l'idv per cambiare qualcosa. Io tento di farlo. Lui lo fa. C'è chi alza muri, chi tira su fili spinati, ma non saranno né muri né fili spinati a fermare questa gente. L'unico modo di fermarla è aiutarla nel suo Paese, e fino a quando non si riuscirà a farlo, il dovere di ognuno di noi è di assisterla, accoglierla”.
“Faccio quello che è giusto quello che ogni uomo deve fare - dice Pietro- aiutare chi ha bisogno. È un dovere tendere la mano a chi te la chiede, è veramente semplice e non ti costa niente, dovremmo recuperare la capacità di riconoscere davvero come fratelli e sorelle le donne e gli uomini che chiamiamo migranti, essere umani, dovrebbe essere normale, invece oggi è quasi anormale”. Ecco, io – prosegue Caprino - credo che se lui, come dice nel libro, si sveglia la notte con gli incubi per quello che ha visto, prima o poi ci troveremo tutti a non riuscire a prendere sonno al pensiero di quello che abbiamo ignorato. Abbiamo dimenticato il passato della nostra migrazione, l'olocausto, e ricadiamo negli stessi errori chiudendoci dentro delle prigioni mentali che ci rendono degli uomini banali, poveri e sterili. Purtroppo l'egoismo e l'indifferenza sta invadendo l'umanità. Quando gli dico che è un eroe del nostro tempo, lui sorride per timidezza”.
“Io non faccio altro che il mio mestiere, come meglio posso. Nulla di speciale, si schermisce. Fosse vero quello che Bartolo pensa, che la sua è la normalità – continua la rappresentante Idv - il mondo sarebbe diverso. Le televisioni di tutto il mondo e le testate giornalistiche, quando si occupano della “frontiera d’Europa”, parlano con lui, perché d'altronde, dove lo trovate uno che ha messo la medicina al servizio dell’umanità, e la “sua” umanità al servizio della medicina? Verrà anche a Cosenza, invitato dal presidente della Provincia, Graziano Di Natale, per farlo conoscere e ascoltare a migliaia di studenti e diffondere la cultura dell’accoglienza".