Articolo di Marisa Cagliostro, su museo della città
L'articolo pubblicato qualche giorno fa su Gazzetta del sud a firma di Teresa Munari,r accoglie un appello della Soprintendente Simonetta Bonomi, affinchè nasca-lei si rivolge allapolitica-una iniziativa che prenda in carico una numerosa serie di reperti lapidei pervenuti impropriamente al Museo e che risalirebbero alla storia recente della città distrutta dal terremoto del 1908. La stessa dott. Bonomi fa riferimento ad analoga operazione relativa alla realizzazione della Pinacoteca civica,della quale in effetti mi feci io stessa suggeritrice all'allora sindaco Scopelliti che ne abbracciò volentieri l'idea sia sulla provvisoria dislocazione con il recupero dei locali del Teatro Cilea già destinati al Circolo dei nobili e poi a provvisoria sede del Consiglio comunale allorchè Palazzo San Giorgio fu offerto a prima sede del Consiglio regionale.Ovviamente per la realizzazione della Pinacoteca fu necessaria la collaborazione di tutti i Soprintendenti competenti e di studiosi che vagliarono lo stato di conservazione delle opere da esporre e la loro collocazione all'interno di un prestigioso allestimento.Inaugurata da Gianfranco Fini la Pinacoteca è oggi chiusa per motivi che ignoro ma certamente la città si è riapprorpiata di un patrimonio che era conservato alla meno peggio presso il Museo Nazionale.Oggi una nuova Soprintendente, attiva e pragmatica, lancia un appello per il recupero e la classificazione di reperti importanti per la storia artistica e architettonica della città, che giacevano ammassati nel cortile e nei depositi del Museo nazionale e che,nella nuova ristrutturazione non trovano più spazio e vanno quindi ricollocati. Occorrerebbe che l'amministrazione civica, così come fece Scopelliti, colga questa offerta insperata (spesso le richieste di avere in prestito dai depositi del Museo ad esempio una pietra miliare spezzata sono state ignorate per motivi che ci sfuggono) e metta in moto un meccanismo rapido e competente che lavori alla costruzione di un nuovo percorso espositivo che racconti, attraverso i più significativi reperti disponibili,una storia della città che oggi non trova ancora un luogo appropriato.Amiamo la nostra città e conosciamo la sua storia e non ci piacerebbe che questa opportunità fosse presa sottogamba.Auspichiamo che il sindaco Raffa e l'Assessore ai Beni culturali ci sappiano informare sullo stato del progetto che ipotizzava un museo dei musei della città (?) nell'ex monastero di Sales,di cui non si sa lo stato dei lavori e quale progetto culturale sia stato elaborato e da chi per realizzare un luogo nel quale, al di la di trasferire reperti che vanno dalle conchiglie fossili agli strumenti musicali,dal trasferimento della Pinacoteca ad altre varie amenità , possano,in un vero progetto innovativo, trovare la giusta collocazione le"pietre "che tanta ansia danno alla dott. Bonomi. Poco interesse evidentemente questi reperti hanno suscitato in una Facoltà universitaria che ha cancellato dai suoi programmi didattici la storia dell'arte alla quale la prof. Emilia Zinzi aveva conferito grande prestigio e dignità.Così vanno le cose, e non solo a Reggio Calabria, tanto che c'è qualcuno che ha preferito lasciare anticipatamente, guarda caso proprio per dedicarsi alla valorizzazione del patrimonio culturale regionale. Ma a chi interessa cogliere questa disponibilità?