Rischio amianto: l’Ona lo spiega agli studenti dell’Ipsia di Cosenza
Si è svolto venerdì scorso l’incontro degli esperti dell’Ona Cosenza – l’Osservatorio Nazionale Amianto - con gli studenti dell’IPSIA Marconi sul tema “L’amianto: un nemico invisibile”.
L’evento è stato organizzato nell’ambito del progetto di educazione ambientale denominato “Conoscenza e tutela della salute ambientale” che l’ONA porta ormai avanti da tre anni nelle scuole. Ha moderato i lavori Rosaria Ginese che svolge il ruolo di referente Salute Ambiente dell’Istituto nelle sue tre sedi di Cosenza, Rogliano e Montalto Uffugo.
Ginese, nella sua introduzione, ha affermato che “Il collegio docenti dell'11 novembre scorso ha approvato il progetto di educazione ambientale che affronta importanti temi ambientali nelle tre sedi: Il pericolo sismico in Calabria (sede di Rogliano), i Rifiuti ed il Rischio Amianto (sede di Cosenza) e l’inquinamento ambientale da amianto, da radiazioni elettromagnetiche e da radon (Montalto Uffugo). Gli studenti saranno impegnati nei rispettivi territori con indagini ed studi in modo da acquisire conoscenze e competenze in grado di promuovere atteggiamenti e comportamenti consapevoli e responsabili verso l'ambiente”.
Hanno relazionato il geologo Beniamino Falvo (Commissario Regionale dell’ONA) e l’ingegnere Giuseppe Infusini Coordinatore Provinciale dell’osservatorio. Il primo ha sviluppato il tema della gestione integrata dei rifiuti solidi urbani, spiegando il perché della raccolta differenziata come fase necessaria per una corretta gestione virtuosa dei rifiuti e per perseguire la strategia dei rifiuti zero. Falvo ha anche illustrato i dati ISPRA 2016 sulle varie frazioni dei rifiuti in Calabria evidenziando che la percentuale di raccolta differenziata nella nostra regione (25%) sta finalmente aumentando.
Infusini, nel suo intervento, ha illustrato le caratteristiche dell’amianto, il pericolo connesso con la presenza di tetti in eternit in stato di degrado e le tecniche di bonifica. Ha anche fornito i dati sulla presenza di amianto in Calabria (10.700.000 mq di coperture in eternit di edifici) e nella provincia di Cosenza, rispondendo a diverse domanda poste dagli studenti.
“Laddove esiste una presenza massiccia di tetti in amianto – ha affermato Infusini rispondendo ad una domanda - registriamo morti correlabili alla presenza di questo killer silenzioso che colpisce il polmone causando malattie inguaribili come mesotelioma pleurico che compare anche a distanza di 30-40 anni dall’esposizione. Ma anche la presenza di amianto nell’acqua e nei cibi costituisce un rischio per la salute in quanto le fibre ingerite per via gastrointestinale possono depositarsi sugli organi extratoracici (esofago, pancreas, colon, rene, ecc.). In particolare chi beve acqua contaminata da amianto ha un’alta probabilità di contrarre tumori dell’apparato gastro-intestinale, come stabilito da una recente risoluzione del Parlamento Europeo del 2013 sulle malattie professionali legati all’amianto”.
Infine, Infusini ha illustrato la pubblicazione, effettuata a cura dell'Osservatorio Nazionale Amianto, di tutti gli atti del progetto di educazione ambientale svolto lo scorso anno nella stessa scuola, ed ha ringraziato il dirigente scolastico, i docenti e gli alunni che si sono dedicati a questa esaltante e costruttiva esperienza culturale in grado di elevare concretamente l'offerta formativa della scuola.