Apnea Ostruttiva Notturna e Comorbilità, convegno medico a Mormanno
Le Apnee Ostruttive Notturne (Osas), al centro di un importante convegno medico-scientifico che si terrà sabato 11 febbraio prossimo, dalle 8.30, nella sala convegni del presidio ospedaliero di Mormanno.
Si parlerà di un disturbo, sovente non diagnosticato o sottovalutato, ma che per la sua incidenza sulla popolazione - ne risulta colpita il 10% di essa, con picchi nei pazienti affetti da patologie cardiovascolari e metaboliche - rappresenta ormai un tema di salute pubblica nazionale, sul quale si concentrato molto interesse, sia per la sua elevata prevalenza sia per le ricadute cliniche, sociali ed economiche ad esso legate, con costi e peso destinati a crescere nei prossimi anni.
L’evento, promosso dal Centro Apnee Ostruttive di Mormanno, guidato da Nicola Peccerillo, si svolgerà in unica sessione giornaliera e prevede un approccio multidisciplinare della patologia. Patologia "le cui caratteristiche peculiari - afferma il dottor Peccerillo - comportano ripercussioni a carico della qualità di vita e delle funzioni cardiovascolari, metaboliche e neurocognitive di chi ne soffre; problematiche risolvibili nella quasi totalità dei casi con i moderni sistemi di assistenza ventilatoria".
È chiaro, però, che per essere trattata, la malattia deve innanzitutto essere individuata. Appare dunque fondamentale informare e lavorare affinché l’Osas, che "non è soltanto causa di disturbi respiratori notturni – come osserva il Responsabile del centro mormannese - ma concorre all’aumento del rischio cardiovascolare, di ipertensione arteriosa, ictus cerebrale, aritmie e coronaropatie con aggravamento delle condizioni cardiovascolari e maggiore incidenza di morte improvvisa", venga adeguatamente curata.
"Dal punto di vista strettamente medico – spiega Peccerillo - la sindrome è caratterizzata durante la fase profonda del sonno da episodi ricorrenti di ostruzione delle vie aeree a livello dei muscoli faringei e presenta una durata variabile, in grado di frammentare il sonno, costringendo a continui risvegli e/o a passaggi tra stadi profondi e stadi superficiali. La qual cosa, mancando un regolare sonno ristoratore, produce anomalie neurologiche che compromettono la qualità di vita ed espongono a ipersonnia diurna. Non sempre la sintomatologia risulta evidente, e si stima che solo due milioni di pazienti presentano il quadro clinico conclamato".
Due dati impressionano più degli altri: ogni medico di medicina generale ha tra gli assistiti almeno centocinquanta persone con apnea ostruttiva; mentre l’ACI calcola che uno su cinque incidenti stradali, specialmente in autostrada, sono da addebitare alla sonnolenza che affligge questi pazienti. Da precisare, comunque, sottolinea Peccerillo "che il rapporto tra apnea e sonnolenza non sempre è correlato, e che al momento possiamo classificare tre grandi gruppi: 1) apnea e polisonnia; 2) apnea e comorbilità cardiovascolari; 3) apnea senza sonnolenza".
Nel convegno si relazionerà sul progetto “OSAS e territorio”, realizzato dal dott. Peccerillo, in collaborazione con le farmacie di Laino Borgo e Castello, Mormanno, Morano Calabro, Saracena, che ha permesso di riconoscere mediante un’indagine conoscitiva sul territorio vari soggetti affetti da forme anche severe di apnea ostruttiva.