Rubbettino Editore: pomeriggio presentazione libro “Italiani in Brasile”

Calabria Attualità

L'emigrazione italiana in Brasile ha profittato del boom del caffè e della frenetica crescita urbana di São Paulo, dove tra Otto e Novecento la scommessa della modernità si è giocata sulle risorse mobili e crescenti di un diluvio d'italiani. Lo testimoniano le icone degli spazi urbani, dal Museo Paulista (1890) di Tommaso Gaudenzio Bezzi al Masp (1947) di Lina Bo Bardi. Meno scontato, ma interessantissimo, è il ruolo svolto dall'immigrazione nelle sterminate periferie del Brasile; infatti, dal sud gaúcho di Porto Alegre alla Maunas del caucciù, si sono diramati italiani che hanno lasciato un'impronta profonda nella civiltà urbana, nell'architettura, nelle arti visive, nella musica, nell'artigianato, nei mestieri più vari.

Nella cultura brasiliana, i processi di integrazione degli immigrati si sono accompagnati, nel corso del Novecento, alla costruzione di uno spazio culturale originale, che può essere inteso come una sorta di tropicalizzazione della ragione occidentale e della modernità. Lungo questo tragitto, si sono dipanate le connessioni culturali tra Italia e Brasile, dalla figura leggendaria di Garibaldi e dai grandi successi delle compagnie liriche italiane, alla presenza meno popolare, ma fittissima di architetti, artisti e artigiani nell'urbanizzazione brasiliana del primo Novecento, col supporto anche di una rigogliosa stampa italiana attiva nelle principali città. Il rapporto con l'Italia, insomma, è uno degli elementi fondamentali dei processi di ibridazione che hanno nutrito finora la cultura brasiliana.

Vittorio Cappelli insegna Storia Contemporanea all'Università della Calabria. Storico dell'emigrazione, del fascismo e del ceto politico meridionale, è autore anche di numerose ricerche di storia culturale. Tra le sue pubblicazioni – spesso tradotte in spagnolo e in portoghese – si ricordano i volumi: Il fascismo in periferia (Editori Riuniti 1992, Marco 1998); Sguardi. Il Sud osservato dagli ultimi viaggiatori (Rubbettino 1998); Nelle altre Americhe. Calabresi in Colombia, Panamà, Costa Rica e Guatemala (La Mongolfiera 2004); Calabria futurista (1908- 1943); (Rubbettino 1997, 2009); Storie di italiani nelle altre Americhe (Rubbettino 2009).

Alexandre Hecker insegna alla Universitade Presbiteriana Mackenzie di São Paulo. Studioso di storia politica e di storia dell'emigrazione, è coordinatore del gruppo di ricerca E/Imigrações: histórias, culturas, trajetórias per conto del CNPq/Brasil e di Promack Internacional-Italia, Portugal, Brasil. Nel 1998, è stato professor convidado all'Università degli Studi di Milano. Tra le sue pubblicazioni si ricordano i volumi: Um socialismo possível: a atuação de Antonio Piccarolo em São Paulo (T.A. Queiróz, 1989) e Socialismo Sociável: história da esquerda democrática em São Paulo (1945 – 1965) (Editora da Unesp, 1998).