Cirò Marina. Furto di energia: arrestato un artigiano e denunciata una donna
Ieri mattina, i Carabinieri di Cirò Marina hanno eseguito dei controlli nei confronti di due abitanti del posto poi risultati responsabili di furto aggravato di energia elettrica.
Durante il primo intervento è stato tratto in arresto un artigiano 50enne di Cirò Marina che ormai da anni alimentava il suo laboratorio, sede della sua attività commerciale, tramite un allaccio abusivo nascosto dietro delle apposite opere murarie.
I tecnici intervenuti per gli accertamenti a seguito di alcune anomalie riscontrate nei consumi e nel funzionamento degli apparati, hanno individuato quasi subito il punto di allaccio abusivo che consentiva all’artigiano di bypassare il contatore principale falsando così i consumi effettivi del laboratorio, dove erano presenti svariati macchinari. Dai primi accertamenti i tecnici dell’Enel hanno quantificato il danno per la società in 30.000 euro circa.
In seguito è stato effettuato anche un secondo intervento presso un’abitazione privata occupata da una donna di 42 anni, sempre di Cirò Marina, residente in una traversa del lungomare. La stessa, con l’istallazione di un bypass, nascosto in uno stanzino dell’appartamento, aveva escluso dal contatore principale tutte le prese elettriche che, da anni, alimentavano le utenze e gli elettrodomestici di casa. Di fatto, quindi, alla società erogatrice sono risultati soltanto i consumi derivanti dall’accensione delle luci interne, mentre il ben più cospicuo consumo degli elettrodomestici non veniva assolutamente registrato, permettendo alla donna di vedersi addebitati in bolletta costi molto più esigui di quelli dovuti.
Nonostante al momento del controllo la donna negasse il tutto pareva ovvio, dalle palesi manomissioni dei contatori, la presenza di qualche congegno aggiuntivo. Difatti, una volta escluso il contatore principale, gli addetti hanno testato uno degli elettrodomestici collegandolo ad una presa dell’appartamento costatandone il perfetto funzionamento. A seguito di questi accertamenti alla donna è stato quindi addebitato il furto aggravato di energia elettrica che dalle prime stime sarebbe quantificabile in circa 5.000 euro.