Indagine sul lavoro sommerso ed irregolare al meridione
Si è tenuto, presso la sede regionale dell’INAIL di Catanzaro, il Focus group Nazionale ISFOL (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori), per l’indagine e il monitoraggio sul lavoro sommerso e irregolare nelle cinque regioni meridionali (Calabria-Sicilia-Basilicata-Puglia-Campania), di cui è stata capofila la Commissione Regionale della Calabria per l’Emersione del lavoro non regolare, presieduta da Benedetto Di Iacovo. Una tavola rotonda, durante la quale è stato presentato, al cospetto dei project manager della Fondazione Brodolini, Marilena Sacchetta e Giuseppe Fiorani, il documento unitario della Commissione sulla realizzazione delle politiche di contrasto al lavoro non regolare e per l’emersione del sommerso in Calabria, realizzato per l’occasione dal presidente Di Iacovo, con il beneplacito di tutti i protagonisti del mercato del lavoro calabrese presenti in seno alla Commissione, unitamente agli Enti preposti (INAIL-INPS-INPDAP-DRL), che hanno preso parte all’incontro. Un incontro tecnico-scientifico organizzato al fine di rendicontare e relazionare, a livello nazionale, sul tema delle politiche di contrasto al sommerso, problema dilagante nel nostro Paese che colpisce aziende e lavoratori. Circa 149.000 irregolari in Calabria a cui vanno aggiunti circa 52.000 minori, così come ha denunciato con forza il presidente Di Iacovo. Presenti al focus group il presidente di Confartigianato, Francesco De Pino; il presidente di Confagricoltura, Nicola Cilento; il rappresentante dell’UGL, Domenico Fedele; le altre organizzazioni sindacali confederali Cgil e Cisl rispettivamente rappresentate da Luigi Veraldi, e Domenico Zannino; il direttore di Confindustria, Dario Lamanna, i direttori degli enti previdenziali INAIL e INPS, rispettivamente Mario Lo Polito e Giuseppe Baldino. A spiegare con dovizia di particolari l’importanza delle azioni poste in essere dalla Commissione del Focus Group ISFOL e le prospettive future, Benedetto Di Iacovo, presidente della medesima Commissione. Un’intensa ora di esposizioni e confronti, nel corso della quale è stato presentato ciò che la Commissione, d’intesa con l’assessore al lavoro Stillitani e il dirigente del Dipartimento Calvetta, ha fatto per contrastare il dilagante problema del lavoro non regolare. Attraverso statistiche e indagini effettuate sono stati elencati i risultati ottenuti, quelli posti come obiettivi futuri, unitamente ai progetti pilota che intensificheranno il lavoro sul campo, affiancando le aziende in area di sommerso e fornendo il giusto supporto per farle emergere. Ad apertura di incontro un plauso è stato rivolto dal direttore regionale dell’INAIL, Mario Lo Polito, al presidente della Commissione Di Iacovo per “la qualificante iniziativa assunta e per avere voluta tenerla in una delle sedi dei vari enti che fanno parte della Commissione, dando così anche l’idea unitaria, nonché dell’eterogeneità della rappresentanza sociale e degli Enti in seno a detta importante e strategica commissione”.“La commissione sotto la guida del presidente Di Iacovo- ha proseguito il direttore dell’INAIL - è stata molto prolifica e ha presentato molte iniziative e azioni di marketing sociale rivolte tutte al lavoro sommerso”. Il presidente Di Iacovo, dopo aver presentato il quadro del lavoro non regolare in Calabria e l’efficacia delle azioni poste in essere dalla Commissione, di intesa con la Giunta regionale e l’assessorato di riferimento, ha presentato ai project manager della Fondazione Brodolini, le proposte unitarie della Commissione da avanzare a livello nazionale. “E’ importante far presente – ha tenuto a sottolineare Di Iacovo - che come Commissione regionale per l’emersione, abbiamo un costume consolidato: tutto ciò che programmiamo, proprio perché collegiale, è frutto di analisi, confronto con enti e altri organismi. Ciò ha permesso di redigere un documento unitario non avendo posizioni diversificate sull’argomento. E’ necessario partire da un presupposto: le Regioni sono preposte a regolamentare il mercato del lavoro e nonostante alcune funzioni siano passate alle provincie, ci troviamo nella Regione dove il lavoro nero è abbastanza presente, ma le azioni intraprese dalla regione tramite la Commissione sono adeguate e cominciano a dare i primo risultati”.
Nel sottolineare inoltre la mancanza di un coordinamento nazionale e quindi di un legame con le politiche fiscali più generali, Di Iacovo ha chiesto con forza “l’ individuazione di forme di coordinamento nazionali sul tema dell’emersione che possano permettere alle commissioni regionali e provinciali di poter esercitare più fortemente il loro ruolo, attesa l’importante presenza di forze sociali ed Enti preposti alla vigilanza e previdenza”. Motivi di condivisione ed apprezzamento per l’esposizione e per la proficua elaborazione sono stati espressi al Presidente Di Iacovo, dal project manager della Fondazione Brodolini, Giuseppe Fiorani, che lo ha ringraziato per gli ottimi risultati raggiunti in Calabria nel passaggio di poteri da un’azione centralizzata a una più decentrata. “L’obiettivo della Fondazione Brodolini è quello di raccogliere l’esperienza sul campo fatta dalla Calabria e la vostra – ha aggiunto Fiorani - è significativa, merita attenzione e rientra pienamente nel nostro modus operandi che cerca di verificare lo sforzo e quindi l’investimento pubblico che, è il vostro caso, sta portando concreti risultati”. Un plauso per l’operatività e l’ottima coordinazione è stato indirizzato al presidente della Commissione Di Iacovo, anche da tutti gli intervenuti, rappresentanti delle Associazioni ed enti che hanno partecipato al Focus Group, i quali hanno ribadito la piena disponibilità e sintonia con le proposte avanzate ed il lavoro svolto in sinergia con l’Assessorato al Lavoro, grazie anche alle azioni pianificate dall’Assessore regionale Francescantonio Stillitani e dal Dirigente del Dipartimento, avv. Bruno Calvetta.
Di Iacovo, in conclusione, sull’argomento ha fornito una chiave artistica e romantica, ma allo stesso tempo efficace: “Dobbiamo imparare ad avere una visione ampia del lavoro regolare, che come un pianoforte , si suoni su più tasti, con l’obiettivo in cinque anni di abbattere il problema del lavoro nero, grigio e del caporalato”.