Al Classico di Cosenza un convegno sull’opera di Giambattista Pisani

Cosenza Attualità

Un importante convegno si è tenuto ieri presso La Biblioteca del Liceo Classico 'B. Telesio' di Cosenza: un'occasione per riflettere sulla figura ed sull'opera di Giambattista Pisani, docente del Liceo e personalità di primo piano del Novecento cosentino e calabrese.

"Mio nonno professore" è stato il titolo dell'appuntamento. A ricordare l'illustre insegnante di italiano e latino è stato Ugo G. Caruso, storico dello spettacolo, studioso di cultura di massa, cosentino residente a Roma da oltre quarant'anni, indefesso organizzatore di eventi anche nella sua città natale quando vi fa ritorno, nipote per parte di madre.

"Sentivo da tempo - spiega Caruso - l'intima necessità di dare vita ad un tributo sobrio, ma sentito, a mio nonno, non per quella vanità e quell'orgoglio familiare che anima in genere questo tipo di celebrazioni, ma perché il suo carattere schivo, solitario indipendente, fondamentalmente eretico gli ha impedito di ricevere quei riconoscimenti ufficiali che sono solitamente riservati a quanti hanno militato in partiti, ordini professionali, sindacati, associazioni che ne perpetuano la memoria”.

“A dispetto della grande influenza esercitata da mio nonno su intere generazioni, soprattutto per il suo esercizio di professione democratica, di dubbiosità laica ed antidogmatica, di partecipazione alla causa degli oppressi e degli ultimi, di antifascismo negli anni difficili del ventennio fascista - continua Caruso - a rischio del mantenimento del suo incarico e della sua stessa libertà, la sua figura, rimasta vivida nel ricordo di chi lo conobbe in vita o sui banchi di scuola, è caduta nell'oblio delle istituzioni cittadine”.

“Eppure – aggiunge il nipote di Pisani - gran parte della migliore classe dirigente cosentina, a partire da Giacomo Mancini che ne fu devoto allievo, si dichiara formata non solo dalla trattazione profonda degli argomenti di studio quanto dal suo esempio di rigore morale".

Il dirigente scolastico del Liceo Antonio Iaconianni, ha così commentato: "Nel convegno di ieri la nostra scuola ha fatto memoria della sua importante storia, una storia che ha fortemente segnato, anche nei primi del Novecento, la vita culturale della nostra regione e del meridione tutto”.

“Pisani - ha continuato il Dirigente - insieme ad altri grandi nomi della cultura cosentina, docenti della nostra scuola, penso a Nicola Misasi, Pietro Mancini, Almirando Vetere, Tanino Curcio, Luigia De Theo, solo per citarne alcuni, hanno formato generazioni di studenti che hanno dato lustro alla nostra terra nel mondo. Quindi, penso che ricordare personalità come Pisani sia un dovere ed un'opportunità”.

“Un dovere - ha concluso il Dirigente - in segno di gratitudine verso una figura tanto straordinaria nel panorama culturale della nostra città, ed un'opportunità anche per noi e per i nostri studenti di fare memoria di una storia, quella della nostra scuola, che è, senza timore di smentita, gloriosa. Carlo Dossi scriveva: 'La memoria rende il passato presente; la speranza rende presente il futuro'. Noi proponiamo una scuola che sia meravigliosa sintesi tra memoria e speranza, tra passato e futuro!".

Infine, Antonella Giacoia, direttrice della Biblioteca del Liceo ha dichiarato di credere che ogni biblioteca: "costituisce il luogo naturale della memoria e del confronto. La Biblioteca del Telesio, che promuove e ospita eventi e un'intensa attività seminariale, volti ad offrire occasioni di approfondimento e dibattito culturale agli studenti ed all'intera comunità cittadina, è perciò fortemente e spontaneamente orientata ad accogliere momenti di riflessione mirati alla custodia, e alla diffusione e riproposizione a un tempo, dei percorsi del patrimonio storico e culturale di quella che è stata la vita intellettuale della città”.

“Nella storia della cultura cosentina e in questo luogo telesiano della memoria - ha continuato Giacoia - Giambattista Pisani occupa un posto di grande significato. Ricostruirne la figura e ricordare lo spessore intellettuale di questo Docente di Lettere, e soprattutto Professore di humanitas, exemplum ancora attivo delle mirabili possibilità di crescita culturale e di paideia che possono maturarsi nel radicale e felice incontro tra un maestro e un allievo, rappresenta un'opportunità importante per un liceo classico impegnato, come il nostro, nella costante ricerca degli orizzonti di senso offerti dal rapporto tra la tradizione, le sue eredità, la nuove ed originali destinazioni dei percorsi che nascono da quelle origini. Credo sia questa - ha concluso la Direttrice - la cruciale scommessa di ogni liceo classico, la vera destinazione degli studi umanistici come duratura esperienza di formazione culturale e del sè".