Carenza personale, l’associazione Prader Will teme chiusura pediatria

Reggio Calabria Salute

È da rintracciare nella carenza di personale, la presunta chiusura del reparto di pediatria dell’ospedale di Locri. È quanto teme l’associazione Sindrome di Prader Willi per la Calabria. “Ad oggi – scrive l’associazione- risulta essere notevolmente ridotto rispetto a quanto previsto dalla norma di riferimento. Disponibili solo tre medici pediatri, spesso costretti a prestare servizio 24 ore su 24, senza sosta e in condizioni tutt’altro che idilliache a causa delle difficoltà nell’assicurare i necessari turni di lavoro”.

È proprio per questo che l’Associazione “Sindrome Prader-Willi per la Calabria” vuole esprimere “tutta la sua vicinanza al reparto di pediatria e ai medici che prestano servizio, i quali grazie alle loro doti (da sempre riconosciute) di professionalità, capacità, gentilezza e totale disponibilità, che da sempre li contraddistingue, sono riusciti a garantire il massimo supporto a pazienti e non solo. Infatti, è proprio grazie alla tenacia e alla bravura del personale medico presente e, in particolare, dell’allora primario, Francesco Mammì, e delle giovani collaboratrici Rosanna Lia e Mariella Bruzzese, che il reparto pediatria, circa tre anni fa, è divenuto il primo ed unico Centro di Cura in Calabria per pazienti con la Sindrome di Prader-Willi, una malattia genetica rara che necessita di un continuo e minuzioso monitoraggio del paziente interessato”.

L’Associazione Sindrome di Prader-Willi per la Calabria chiede, con forza e convinzione, alle Istituzioni competenti di “risolvere l’increscioso, quanto gravoso, problema della mancanza di personale medico nel Reparto Pediatria dell’Ospedale di Locri, scongiurando la sua inevitabile chiusura e il gravissimo disagio che ciò andrebbe a provocare alla cittadinanza e a tutti coloro che di esso avevano fatto un punto di riferimento”.