San Valentino celebrato con le lettere d’amore più famose del mondo
Alle lettere d’amore è dedicato l’incontro promosso dall’Associazione Culturale Anassilaos, in occasione della festa di San Valentino e che si terrà martedì 14 febbraio alle 17,30 presso la Sala di San Giorgio al Corso.
Arianna Furfari ha selezionato una serie di missive che saranno recitate dagli amici del Sodalizio dopo una breve introduzione di Tito Tropea, Presidente di Anassilaos Giovani, che spiegherà il contesto in cui quelle stesse lettere sono maturate.
Ci pensò il poeta latino Ovidio a creare il genere letterario delle lettere d’amore nella sua raccolta “Heroides” che raccoglieva in distici elegiaci le epistole di alcune donne del mito ai loro amanti (Penelope a Ulisse, Arianna a Teseo, Didone a Enea). Più tardi si affermarono, sul piano letterario, le vicende dolorose di Paolo e Francesca, Tristano e Isotta, Giulietta e Romeo.
Molto più reale invece la vicenda di Abelardo ed Eloisa, che diedero vita ad un appassionato epistolario. L’ amore tra il maestro e chierico Abelardo con la giovane allieva si concluse tragicamente con l’evirazione del filosofo, che da allora in poi, di necessità, si dedicò alla filosofia e la chiusura in convento di Eloisa.
Nel corso dei secoli gli uomini e le donne, celebri o comuni mortali, hanno sempre affidato la manifestazione dei propri sentimenti amorosi a lettere o bigliettini, spesso custoditi gelosamente – soprattutto dalle donne - quale testimonianza di una passione o anche per timore, nel caso di coppie “irregolari”, di essere scoperti.
Lettere che anche in passato – in tempi sicuramente poco consoni ad amori omosessuali - hanno superato il rapporto uomo-donna come nel caso delle ardenti missive che Michelangelo scriveva al giovane amico Tommaso de’ Cavalieri - si disse e si dice espressione di un puro amore platonico che gli eredi dell’artista - a scanso di equivoci eliminarono dall’epistolario del maestro fiorentino - o nelle lettere - una delle quali sarà letta nel corso dell’incontro – che il poeta “maledetto” Arthur Rimbaud scrisse all’amico e amante, più o meno felicemente coniugato e altrettanto “maledetto” Paul Verlaine.
Ai nostri giorni lo sms ha sostituito la tradizionale lettera d’amore ma l’ardore della passione, qualunque sia la forma con cui si esprime, rimane intatto come la forza dell’amore alla quale hanno soggiaciuto uomini politici, musicisti, artisti, attori, scrittori e poeti, da Napoleone che scriveva alla sua Josephine de Beauharnais “Da quando ti ho lasciato, sono sempre depresso. La mia felicità è essere vicino a te. Rivivo continuamente nella mia memoria le tue carezze, le tue lacrime, la tua affettuosa sollecitudine” a Richard Burton che dice all’adorata Liz Taylor "I miei occhi ciechi aspettano disperatamente di vederti”; da Goethe che scrive a Lotte von Stein – un amore impossibile perché la donna era felicemente coniugata – “Non posso fare a meno di amarti, anche più di quello che dovrei, e tanto più felice sarò quando ti rivedrò” a Italo Calvino che confessa a Elsa de Giorgi “Ho più che mai bisogno di stare fra le tue braccia...”
Nel corso dell’incontro sarà letta una missiva che Sibilla Aleramo scrisse allo sfortunato Dino Campana; una lettera del cantante Johnny Cash alla moglie June Carter; una di Jean-Paul Sartre a Simone de Beauvoir e di quest’ultima a Nelson – il loro amore era molto aperto -, di Frida Kahlo, la grande artista messicana, a Jose Bartoli, di Beethoven all’amata, di John Keats a Fanny Brawne, fino alla struggente lettera d’addio che Alain Delon scrisse all’amata Romy Schneider morta poco prima.
Una scelta necessariamente ridotta anche se alcune di esse sono state selezionate come le più belle da un recente sondaggio svoltosi in Gran Bretagna.