Servizi di vigilanza ad associazioni di volontariato, Giglio: fare chiarezza
Il Consigliere comunale di Catanzaro Antonio Giglio ha voluto porre l'attenzione sulla questione dell'affidamento dei servizi di vigilanza ad associazioni di volontariato “che è a nostro avviso – sostiene - ampiamente sottovalutata, e rende soprattutto obbligatori alcuni interrogativi in ordine al rispetto delle norme vigenti in materia".
Giglio si chiede se “è legittimo, alla luce del Tulps che esistano affidamenti diretti – per svariate migliaia di euro – di servizi di vigilanza anche in strutture pubbliche (come gli Ospedali di Catanzaro e Lamezia) a dette associazioni, con volontari che pur passando per vigilantes, non sono guardie giurate e né possono agire come tali, secondo le norme vigenti in materia” ma anche se è altrettanto legittimo che ciò “avvenga anche in altre postazioni sensibili che, per legge, andrebbero vigilate da guardie giurate con tanto di decreto del Prefetto”.
“Tutto questo – sostiene il consigliere - va a discapito non solo degli Istituti di Vigilanza veri e propri (per come disciplinati dal Tulps, ed espressamente ed annualmente elencati dal Ministero dell’Interno), ma anche degli stessi lavoratori “volontari”: sono assistiti, costoro, da inquadramenti contrattuali, contributi, busta paga, sorveglianza sanitaria (anche alla luce del fatto che essi svolgono spesso anche lavoro notturno)? Si possono definire i vari rimborsi spese di detti volontari (di onlus che si richiamano spesso alle forze dell'ordine italiane) come una retribuzione vera e propria?”
E poi: “L'Asp di Catanzaro ha bandito una gara per la vigilanza? Il servizio, per come strutturato ed erogato, consente di far fronte alle esigenze di sicurezza – notturna e diurna – dell'ospedale cittadino, e alle esigenze di tutela sia degli Istituti di vigilanza (che investono nei lavoratori e nella loro formazione), sia dei “volontari” che svolgono di fatto un vero e proprio lavoro? Qual è, come riportato giustamente nella note del Consigliere Rizza, il confine tra le attività di volontariato e le prestazioni di lavoro? Domande alle quali – secondo Giglio - è opportuno dare risposta, per fare chiarezza su un settore nel quale non tutti i conti sembrano tornare".