Discarica di Celico, Comitato: controlli “superficiali”, stanchi della presa in giro

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Il 23 gennaio scorso, alcuni tecnici Arpacal, accompagnati da funzionari della Regione Calabria, hanno effettuato un sopralluogo presso la discarica di Celico, nel cosentino, a cui hanno preso parte, sotto esplicito invito dell'Assessore all'Ambiente Antonella Rizzo, alcuni rappresentanti del Comitato Ambientale Presilano.

A seguito “del controllo”, lo stesso comitato ha mosso delle critiche sulla metodologia tecnico-scientifica con cui sarebbero state attenzionate le emissioni odorigene prodotte dall'impianto, gestito dall’azienda della Miga.

Nel comunicato dell'Arpacal si legge testualmente che: "successivamente alla realizzazione delle opere migliorative suindicate, completate nel 2016, il problema delle emissioni odorigene dall’impianto, grazie all’attività di controllo e segnalazione all’Autorità Regionale Competente effettuata proprio dall’Arpacal, è oggi risolto. Infatti nel controllo effettuato il 23 gennaio scorso non è stato avvertito, né dai tecnici dell’Arpacal né da i funzionari della Regione, alcun odore molesto in prossimità dell’Impianto Miga S.r.l. e nel lato est della discarica, né tanto meno nel centro abitato di Rovito”.

“Siamo tutti poveri fessi noi che ogni sera e ogni mattina respiriamo i miasmi pestilenziali che provengono da questo impianto mortifero che, con la complicità di una corposa fetta di politici e burocrati locali e regionali, ha sventrato la nostra terra”, sbottano in tal senso dal Comitato presilano.

“A loro, ad Arpacal e ai tecnici della Regione Calabria – proseguono - per certificare in modo scientifico che la puzza non esiste, è bastata una passeggiata di un'oretta in discarica e una frettolosa boccata d'aria nel centro abitato di Rovito, in un’uggiosa e fredda mattinata di gennaio. Il tutto senza strumentazioni, senza guardare alle normative di riferimento, senza avere contezza della prevalenza dei venti. Il tutto, in assenza di un piano di monitoraggio e controllo serio e in barba alla dignità di un territorio, quello di Rovito in specie, messo in ginocchio da dieci anni di emissioni nauseabonde”.

“L'Arpacal, Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria – ribadiscono dal Comitato - è stata istituita come l’ente che: ‘opera per la tutela, il controllo, il recupero dell'ambiente e per la prevenzione e promozione della salute collettiva, perseguendo l'obiettivo dell'utilizzo integrato e coordinato delle risorse, al fine di conseguire la massima efficacia nell'individuazione e nella rimozione dei fattori di rischio per l'uomo, per la fauna, per la flora e per l'ambiente fisico’. Non vogliamo pensare che un’istituzione tanto preziosa possa mai trasformarsi in un organo politico e pseudo scientifico. Tantomeno vorremmo mai ritenerla a servizio della parte meno buona della burocrazia e della politica regionale”.

I cittadini del comitato presilano si dicono pertanto “stanchi di essere dileggiati e oltraggiati da chi non tutela la nostra salute e la salubrità dell'ambiente che ci circonda; da chi devasta il territorio calabrese e mette a repentaglio la salute di migliaia di cittadini e cittadine; da chi tenta di rendere vani gli sforzi, le lacrime, il sudore e il sangue, dei calabresi che hanno una visione diversa dello sviluppo. Che lo pensano reale e condiviso, leale, equo, responsabile, rispettoso del presente e del futuro, delle generazioni odierne e di quelle che verranno".