Rischio idrogeologico. Le proposte dell’Ugl
“Il problema della fragilità del territorio calabrese e dell’esposizione al rischio di frane e alluvioni riguarda molte aree della regione e ciò comporta ogni anno un bilancio economico pesantissimo, intollerabile soprattutto laddove c’è il rischio che si paghi con la vita.” Lo scrive in una nota Ornella Cuzzupi, Segretario Regionale dell’Ugl Calabria.
“I Cambiamenti climatici in atto – prosegue Cuzzupi - che hanno portato negli ultimi tempi ad eventi alluvioni di eccezionale portata, accompagnati alla gestione irrazionale del territorio, o al suo completo abbandono a causa dello spopolamento delle campagne, ha evidenziato l’assoluta necessità di maggiori investimenti in termini di prevenzione, attraverso cui affermare una nuova cultura dell’impiego del suolo che metta al primo posto la sicurezza della collettività e ponga fine da un lato a usi speculativi e abusivi del territorio, dall’altro al suo completo abbandono. Difesa del suolo, assetto idrogeologico, stabilità dei versanti, valorizzazione delle risorse naturali ed antropiche e delle identità locali, sono questi gli strumenti essenziali che portano non soltanto ad una maggiore stabilità e sicurezza delle popolazioni che abitano nei territori interessati da fenomeni alluvionali, ma che consentono una maggiore conservazione e tutela del territorio e delle risorse economiche che da esso derivano, senza contare la riduzione dei costi di intervento, risorse queste che possono trovare collocazione verso altre forme di investimento infrastrutturale con non poche opportunità di crescita occupazionale per i cittadini calabresi.”
“I benefici economici derivanti dalla tutela del territorio e dal contrasto al dissesto idrogeologico, - aggiunge Cuzzupi - le strategie e gli strumenti per la valorizzazione delle risorse naturali ed antropiche e delle identità locali, la conoscenza del territorio attraverso le esperienze di ricerca scientifica sul territorio, sull’importanza economica delle filiere autoctone agrumarie, prima fra tutte quella del bergamotto, l’unicità del patrimonio archeologico presente, e non da ultimo l’immenso patrimonio boschivo e costiero, necessitano di essere tutelate, valorizzate e introdotte a pieno titolo nelle dinamiche dei finanziamenti per lo sviluppo rurale che i Fondi Europei stanziano ogni anno a favore dello sviluppo rurale della nostra regione. Ciascun paesaggio è paradigma e contemporaneamente archetipo di tutti i segni e di tutti i disegni della natura. Gli ambiti fluviali della Calabria sono stati sempre interessati da profonde modificazioni e, negli ultimi decenni, da rapide trasformazioni".
"Queste zone - prosegue - rappresentano così entità complesse e, per questo, “ambiti fragili” del territorio e si caratterizzano certamente per la diversa fragilità paesaggistica in assenza di una politica di programmazione che è stata causa di una vera modificazione naturale e strutturale del paesaggio stesso. L’insieme di queste condizioni fa si che esse siano luogo di estesi alluvionamenti ed esondazioni che, in alcuni casi, hanno portato al danneggiamento ripetuto degli argini esistenti. Infatti, l’apporto di materiale derivante dall’erosione incrementa notevolmente la portata solida delle fiumare che in prossimità della foce, o comunque dove si riduce la pendenza, costruiscono conoidi e barre. Questo, se da una parte determina l’elevato dissesto idrogeologico in cui si trovano tutti i bacini idrografici interessati dal progetto, dall’altra rappresenta proprio l’aspetto peculiare da valorizzare, in quanto determina una serie di forme ad alta valenza paesaggistico-ambientale, che spesso assumono l’aspetto di veri e propri monumenti naturali".
"La situazione geomorfologica della regione, capace di costituire delle vere e proprie “emergenze naturali”, a causa della difficile visibilità e accessibilità dei luoghi, soprattutto dei tratti montani, costituisce anche un limite all’uso di tali risorse e se ciò da una parte contribuisce a preservare alcune peculiarità socio-culturali, dall’altra favorisce l’eccessivo isolamento e la marginalità e, di conseguenza, la scarsa fruibilità dei luoghi. Un’efficace azione dal puto di vista infrastrutturale,- conclude - accompagnato da maggiore vigilanza sul territorio per ovviare all’abusivismo che per decenni ha depauperato i versanti e le fiumare calabresi, efficaci interventi di prevenzione e tutela, questo l’Ugl Calabria auspica per la propria regione, troppo spesso nota per eventi catastrofici alluvionali.”