Il Carnevale alla “Maria Grazia Cutuli” si traveste di preistoria

Crotone Attualità Giovanna Varca

Quanti di noi, in occasione del Carnevale, non tornano bambini? A quanti torna in mente la filastrocca: “Se comandasse Arlecchino il cielo lo sai come lo vuole? A toppe di cento colori cucite con un raggio di sole. Se Gianduia diventasse un ministro di Stato? farebbe le case di zucchero filato, con le porte di cioccolato.”

E così via dicendo… Ed ecco, ci risiamo col Carnevale. Ancora celebrato, dopo secoli e secoli, durante i quali il mondo è cambiato e non può più riconoscersi in una festa dai caratteri tribali.

Dai più piccini ai grandi a far baldoria, tra coriandoli e stelle filanti, tra feste e sfilate, con quello che la nostra città di Crotone offre. E c'è chi ha ben pensato, tra una maschera di pulcinella ed una da moschettiere, tra una fata turchina e una farfalla con ali bellissime, di organizzare un carnevale alternativo, molto culturale!

Parliamo delle terze classi dell'Istituto Maria Grazia Cutuli le cui maestre, capitanate dall’euforica Iole Piscopiello che, di comune accordo didattico, con brillantissime idee, hanno ben deciso di sostituire le mascherine classiche, di cui si adorna il carnevale, con un'ambientazione tipicamente relativa alle Ere preistoriche.

Piccoli trogloditi che rappresentano la storia della Terra: dall’Era Arcaica passando per l’Era Primaria e via dicendo fino all’Era Quaternaria dove i primi ominidi, vecchi antenati, iniziano ad avere la conformazione di uomo moderno.

Il “processo di ominazione” del Paleolitico, Mesolitico e Neolitico, attraverso una rappresentazione carnevalesca dei piccoli travestiti: dal primo ominide fino all’uomo habilis, che costruisce i suoi primi utensili per la caccia, all’uomo erectus che costruisce choppers e amidgala, dalla scoperta del fuoco alla vita costruita intorno a tribù e comunità organizzate; insomma le Ere Preistoriche in tema colorato, innovativo e rappresentativo.

Dei piccoli Homo Sapiens Sapiens che imparano la storia non solo sui libri ma la vivono e organizzano con le loro maestre giorno dopo giorno.

Giovanna Varca