Strada intitolata a Emilia Zinzi, Concolino: un disonore accostarla a una “mulattiera”
“Il ricordo di Emilia Zinzi non può essere svilito e oltraggiato accostando il suo nome ad una mulattiera. Si proceda alla revoca dell’intitolazione della stradella che porta il suo nome".
Lo chiede il consigliere comunale di Catanzaro Domenico Concolino, per il quale la cerimonia di scoprimento della lapide commemorativa della Zinzi, in programma oggi, rappresenta “sia un atto dovuto nei confronti della figura della professoressa a cui l’archivio storico è intitolato, sia un ‘atto tardivo’ per il tempo che si è dovuto aspettare affinché ciò avvenisse”.
“L’occasione – dice ancora Concolino - mi consente di rinverdire un antico e ormai noto intervento fatto dal sottoscritto in merito alla proposta formulata, nel 2015, alla commissione consiliare Servizi Demografici e all’Assessore al ramo, al fine di modificare l’attuale toponomastica stradale partendo dall’impellente necessità di revocare l’irrispettosa intitolazione della stradella secondaria, polverosa e dissestata, che si inerpica tra Viale dei Bizantini e Via D. M. Pistoia, che versa in uno stato di assoluta incuria da parte dell’amministrazione comunale e di dedicarle una strada principale o una piazza”.
“Nemmeno la riunione di giunta di martedì scorso, in cui si è proceduto a ben 11 intitolazioni – aggiunge il consigliere - è stata sufficiente per evitare che la questione continuasse a rimanere nel “dimenticatoio”. Si tratterebbe, è fuor di dubbio, di un ulteriore e “necessario” segno di riconoscenza e stima verso un’intellettuale raffinata, il cui impegno per la ricerca storica e le battaglie per la difesa di alcuni luoghi simbolo della Calabria ne hanno fatto una donna simbolo per la nostra città, un esempio per le future generazioni”.
Per Concolino, proprio per seguitare a ricordare una figura così importante, si dovrebbe procedere “speditamente alla revoca dell’offensiva attuale intitolazione. Rimane un dovere morale e intellettuale – dice - verso una studiosa di immense qualità e verso l’intero patrimonio culturale della città di cui Emilia Zinzi continua ad essere un’illustre rappresentante e il cui ricordo non può essere svilito e oltraggiato accostando il suo nome ad una mulattiera. Il grado di civiltà espresso dalla città natale della professoressa Emilia Zinzi, stante così le cose – conclude - non risulta all’altezza della grandezza di una delle sue figlie".