Il movimento 5 stelle: “No all’apertura dell’Hotspot migranti”
Hanno appreso, dopo circa dieci giorni, dell’intenzione del Ministero dell’interno di far ospitare a tre centri calabresi, Crotone, Corigliano e Reggio Calabria, gli attivisti del Movimento 5 stelle di Corigliano. Tuttavia si leva alta la voce del no a quello che i pentastellati definiscono: “Strutture non regolamentate, teoricamente allestite per identificare, registrare e raccogliere le impronte digitali dei migranti appena sbarcati. Le operazioni dovrebbero avere la durata massima di 48 ore, per poi procedere al ricollocamento degli immigrati nei vari stati membri”.
Il M5S di Corigliano si opporrà “all’allestimento di un hotspot nel porto di Corigliano, adoperandosi affinché il porto della nostra città abbia la sua naturale ed agognata destinazione originaria di Porto Turistico. Non per ultimo, fa rilevare che al predetto progetto è di ostacolo sia l’attuale nota vicenda amministrativa (accesso agli atti da parte della Commissione Prefettizia per sospetta infiltrazione mafiosa), sia la circostanza che il Comune di Corigliano C. non è neppure in grado di offrire ai propri cittadini servizi idonei sotto il profilo igienico-sanitario (figuriamoci se può affrontare le emergenze sanitarie cui darebbe adito l’ingresso di persone non controllate, sotto ogni profilo)”.
“E’ evidente che tale sistema non funziona perché alle identificazioni non corrisponde mai un risultato positivo in termini di persone ricollocate e persone rimpatriate. Unico risultato è l’aumento di stranieri con un decreto di respingimento differito del questore che intima di lasciare il nostro paese in sette giorni. Di fatto queste persone rimangono sul territorio irregolarmente. Sono persone escluse da ogni possibilità di regolarizzazione e d’inserimento in un percorso d’integrazione. Gli hotspot, quindi rappresentano l’ennesimo collo di bottiglia, dove chi arriva confluisce e resta confinato, fino a creare le gravi e ben note emergenze a cui siamo tristemente abituati da anni, creando, non di rado, tensione nel tessuto sociale interessato.
“Ci saremmo aspettati, da parte del sindaco e dell’assessore preposto, una maggiore opposizione all’inquietante progetto dell’allestimento di un hotspot nel porto di Corigliano, forti anche del fatto che Corigliano ha superato il limite fissato al 2.5 per mille per abitante, in merito all’accoglienza dei migranti. Ma soprattutto, perché la nostra città ha aderito al progetto SPRAR facendo così scattare la cosiddetta “clausola di salvaguardia” che rende esenti i comuni che appartengono alla rete SPRAR o che intendono aderirvi, dall’attivazione di altre forme di accoglienza. Dobbiamo, nostro malgrado, constatare che proprie dalle istituzioni che dovrebbero garantirci e tutelarci dobbiamo difenderci e fare la voce grossa per evitare danni gravi ed irreparabile alla comunità.
“Per tutto quanto esposto sopra, il M5S di Corigliano informa, la cittadinanza tutta di quanto sta avvenendo dietro le quinte del Comune di Corigliano Calabro e della Prefettura di Cosenza e contestualmente chiede le dimissioni del Sindaco Giuseppe Gerace ed, in primis, dell’assessore alle politiche sociali Marisa Chiurco, poiché ritenuti non idonei alla gestione della cosa pubblica e alla realizzazione del bene comune della città che governano”.