Va a riscuotere l’affitto: lo rapinano, lo pestano e lo mandano in ospedale
Tutto ha avuto inizio il 15 febbraio scorso quando un 61enne di Crotone, Dante Antonio Risoleo, era andato tranquillamente a riscuotere l'affitto di un negozio, su via XXV Aprile, per conto della sorella, proprietaria dell’immobile.
L'inquilino gli aveva chiesto di raggiungerlo verso l’ora di chiusura, intorno alle 20, e così era stato: non appena ritirati i soldi della pigione (circa 2500 euro), però, due persone - con il volto travisato e di cui uno armato di pistola - erano entrate improvvisamente nell’attività commerciale aggredendolo violentemente e rapinandolo.
Il 61enne, carponi, aveva raggiunto ugualmente l’ingresso del negozio riuscendo a chiamare i soccorsi prima di svenire per le percosse subite. Intanto i malviventi erano riusciti a scappare.
Sull’accaduto avevano avviato immediatamente le indagini gli agenti della squadra mobile crotonese ascoltando quanto avessero da raccontare lo stesso inquilino, Leonardo Sibilla, un suo dipendente, Gaetano Pignolo, e un terzo uomo, Sandro Proietto, che avrebbero poi confessato di aver organizzato la rapina. Stamani l’epilogo della vicenda che ha portato all’arresto dei tre presunti colpevoli che sono stati posti ai domiciliari con l’accusa di rapina aggravata.
Quanto a Risoleo, a causa delle ferite riportate durante l’aggressione, aveva dovuto far ricorso alle cure dei sanitari dell’ospedale cittadino, che gli avevano riscontrato una frattura del malleolo e un trauma cranico. L’uomo aveva deciso comunque di non restare nel nosocomio e di fare ritorno a casa ma le sue condizioni si erano aggravate successivamente tanto da costringerlo ad un ricovero d'urgenza nel reparto di cardiologia per una sospetta embolia polmonare unita ad un importante crisi glicemica.
Dopo una ventina di giorni è stato trasferito nella riabilitazione ortopedica di una clinica del circondario. Da qui, però, ha dovuto riessere trasportato al San Giovanni di Dio e domani dovrebbe essere sottoposto ad un intervento chirurgico.
All’arresto dei tre gli investigatori sono giunti dopo aver ascoltato, nell’immediatezza, le testimonianze da parte di alcune persone in grado di riferire sui fatti. Dalle modalità “singolari” con cui si è svolta la rapina, però, l’attenzione degli agenti è caduta subito sul proprietario del negozio.
Incongruenze in base alle quali il magistrato ha autorizzato delle intercettazioni con lo scopo di acquisire ulteriori elementi utili prosieguo delle indagini. Acquisite anche alcune immagini della video sorveglianza di un esercizio commerciale nelle vicinanze. Al termine delle intercettazioni, incrociati i tabulati telefonici e individuate le celle telefoniche, si è arrivati ad identificare i tre presunti responsabili della rapina e a determinarne i ruoli rivestititi da ciascuno di loro nell’effettuazione del fatto criminale.
Gli inquirenti ritengono infatti che il negoziante, a seguito di pressanti difficoltà economiche, dovendo pagare degli arretrati sull’affitto, avrebbe chiesto al dipendente di organizzare una rapina ai danni del proprietario. Così, avrebbe saldato il debito e avuto anche a disposizione una certa liquidità. Il commesso per attuare il piano, avrebbe poi individuato un soggetto ritenuto “di elevata caratura criminale”, che si era reso disponibile a prendere parte alla rapina.
Le risultanze investigative sono state presentate al Pm titolare del fascicolo, il Sostituto Procuratore Di Vittorio, che ha chiesto ed ottenuto dal Gip Familiari l’ordinanza degli arresti domiciliari a carico dei tre che, stamani, sono stati tratti in arresto.
(aggiornata alle 12:00)