I Lions di Soveria Mannelli ricordano Tullio De Mauro
“Ricostruire la democrazia partendo dalle parole. Ricordo di Tullio de Mauro. La lezione pedagogica". È questo il tema del convegno promosso dal Lions Club di Soveria Mannelli nell'ambito delle manifestazioni del centenario dell'associazione fondata nel 1917 da Melvin Jones.
Il Club di Soveria ha inteso svolgere il tema della "Cittadinanza attiva" incentrando sull'importanza delle parole come chiave per comprendere la realtà. A questa iniziativa seguiranno una serie di manifestazioni che coinvolgeranno le scuole e che riguardano attività sulla lettura e sulla la giornata della memoria per ricordare i soci lions scomparsi, e la visita a Mongiana, uno dei luoghi simbolici dell'identità meridionale. Il convegno è stato aperto dai saluti del Sindaco Leonardo Sirianni, che ha evidenziato la presenza quasi trentennale dei Lions nel territorio del Reventino con risultati costanti e concreti.
È quindi intervenuta Angela Piattelli, Presidente della VII Circoscrizione del Distretto Lions 108 YA, che ha apprezzato l'attività del Club e l'ha inquadrata nell'ambito delle iniziative che sta svolgendo tutto il Distretto, guidato dal Governatore Renato Rivieccio.
Ha svolto quindi l'introduzione il Presidente del Lions Club di Soveria e professore di pedagogia della comunicazione all'Università della Calabria che ha ricordato la figura di Tullio de Mauro, evidenziando la sua collaborazione con la Regione Calabria dove ha contribuito ad aumentare il numero dei lettori e a redigere la legge regionale sulla valorizzazione del dialetto.
Caligiuri ha ribadito il tema del convegno evidenziando la necessità di rispondere alla crisi della democrazia investendo sull'istruzione di base, a cominciare dalla lettura e dalla scrittura, per creare dei cittadini democratici e da élite responsabili.
Ha preso la parola il Dirigente dell'Istituto Scolastico Superiore "Luigi Costanzo" Antonio Caligiuri che ha ricordato come il messaggio di Tullio de Mauro sia stato profondamente tradito perché ha sempre insistito nel collegare la lingua con la pratica della democrazia, poiché ancora oggi il numero degli italiani che hanno difficoltà a comprendere un semplice testo in italiano è intorno all'80 per cento. "Questo spiega - ha detto - il suo interesse per l'innovazione didattica e per un metodo in particolare, la classe rovesciata, in cui intravedeva la possibilità di restituire agli studenti la responsabilità creativa del proprio apprendimento''.
Ha concluso Ugo Cardinale, docente di linguistica all'Università di Trieste, che ha ribadito come Tullio De Mauro abbia dato un grande contributo alla crescita culturale del nostro Paese, studiando i problemi dell'analfabetismo, piaga storica dell'Italia. Ha poi evidenziato che "l'essere umano è predisposto per parlare mentre le abitudini della lettura e della scrittura vanno acquisite attraverso un processo di corretta e adeguata istruzione, diventando una questione centrale per la democrazia".
"De Mauro - ha proseguito Cardinale - ha coltivato l'obiettivo di un'educazione linguistica democratica, esponendole nelle "dieci tesi", con l'obiettivo di elevare la cultura di base degli italiani, anche attraverso la consapevolezza della varietà linguistica e delle varietà d'uso della lingua. Infine, ha ricordato le opere più significative di De Mauro che ha costantemente auspicato che "l'Università recepisse l'importanza dell'insegnamento sistematico delle scienze del linguaggio per i futuri docenti”.