Operazione “All inside 2” contro il clan Pesce di Rosarno. Il video
Operazione anti ‘ndrangheta dei carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria contro la cosca Pesce di Rosarno. Le persone coinvolte nell'operazione sono 24, 14 arrestate in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare e 10 fermate sulla base di provvedimenti emessi dalla Dda reggina. Tra gli arrestati ci sono due donne, Carmelina Capria, 47 anni, che faceva la contabile del gruppo criminale, moglie del boss e capo della cosca Antonio Pesce, e Maria Grazia Pesce, 28 anni, moglie di Roberto Matalone, latitante, attiva come portaordini tra il carcere e i membri della cosca operativi su Rosarno. Nel corso dell'operazione 'All Inside 2', che segue quella dello scorso 28 aprile, sono stati arrestati anche due carabinieri e un agente della Polizia penitenziaria. Carmelo Luciano (45 anni) e Giuseppe Gaglioti (32) avrebbero favorito i contatti con la cosca, in particolare con Francesco Pesce (57 anni chiamato 'Testuni', cioè il capo), riferendo iniziative giudiziarie contro la cosca. Devono rispondere di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione aggravata poiché hanno ricevuto regali in cambio di informazioni e favori. Quest'ultima accusa è contestata anche a un terzo carabiniere, L. A., indagato ma nei confronti del quale il gip non ha ritenuto di dover emettere la misura cautelare. I carabinieri infedeli, ha spiegato il comandante provinciale di Reggio Calabria Pasquale Angelosanto, erano già stati trasferiti in altre sedi (Liguria e Veneto) in seguito a un'indagine interna dell'Arma che aveva già provveduto ad allontanarli da Rosarno in attesa del compimento dell'iter giudiziario. L'appartenente alla Polizia penitenziaria arrestato è Eligio Auddino, in servizio al carcere di Palmi, che deve rispondere di concorso in corruzione aggravata per aver favorito lo scambio di messaggi e comunicazioni tra Salvatore Pesce, detenuto, e i suoi familiari, oppure prestandosi a introdurre nella casa circondariale beni non consentiti. In cambio avrebbe ricevuto la promessa della cosca per l'assunzione a tempo indeterminato della moglie nella casa di cura Villa Elisa di Cinquefrondi. Giuseppina Pesce, figlia del boss Salvatore, uno dei capi dell'omonima cosca della 'ndrangheta di Rosarno, collabora dallo scorso mese di ottobre con la Dda di Reggio Calabria. È quanto hanno riferito i magistrati ed i carabinieri nel corso della conferenza stampa per illustrare i risultati dell'operazione che ha portato all'arresto di 24 esponenti del gruppo criminale. Le dichiarazioni di Giuseppina Pesce sono state riscontrate nel corso dell'attività investigativa svolta dai carabinieri.