Consorzio bonifica Rosarno, Sindacati: impegni non mantenuti, è stato d’agitazione

Reggio Calabria Attualità

La Flai Cgil del Comprensorio Piana di Gioia Tauro, la Fai Cisl provinciale e Filbi Uil hanno proclamato lo stato di agitazione di tutti i lavoratori del Consorzio di Bonifica Tirreno-Reggino di Rosarno.

“Nonostante le numerose denunce, comunicati stampa, stati d’agitazione, impegni presi e non mantenuti, incontri in Prefettura e alla Regione Calabria, ormai - affermano le Sigle - da anni questi lavoratori vivono una situazione di precarietà e incertezza. Ad oggi continua ad essere irrisolta la questione relativa alle mancate retribuzioni dei dipendenti in forza all’ente (mensilità di febbraio e marzo 2017) e dei lavoratori del settore irriguo (mensilità di agosto 2016), i quali rimangono allo stato attuale senza prospettive occupazionali per la stagione 2017”.

Pe i sindacati si tratta dunque di un “contesto drammatico”: “oltre alle mancate garanzie occupazionali di diverse unità lavorative – affermano - qualora non si procedesse all’immediata costituzione del nuovo consiglio di amministrazione dell’ente e all’avvio delle regolari procedure di assunzione degli acquaioli, in discussione è l’erogazione dei servizi irrigui di pubblica utilità primari per un ente consortile, così come la salvaguardia e la sicurezza di un territorio a rischio idrogeologico, prevalentemente agricolo come quello della Piana di Gioia Tauro e parte importante della Città Metropolitana, già gravemente provato da un alto tasso di disoccupazione”.

“Così come appreso da comunicati stampa – proseguono - in questo contesto di gravi difficoltà economico-finanziarie derivanti in grande misura da decreti ingiuntivi e pignoramenti emessi a favore dei collaudatori nominati dal Ministero dei Lavori Pubblici e dei professionisti che hanno prestato la loro opera per il collaudo e il progetto della Diga di Castagnara, rientra anche la questione relativa alla non regolarità dei pagamenti delle retribuzioni degli operai idraulico-forestali”.

Le sigle chiedono dunque, e sottolineano “per l’ennesima volta”, al Presidente Oliverio “come mai, dopo anni dal collaudo della diga Castagnara sul Metramo e dopo tutti i pareri positivi avuti dai vari organi di controllo, ancora oggi, non è stata data a tale consorzio la concessione per l’uso plurimo delle acque che avrebbe, anche in virtù della gravissima situazione creatasi, un ritorno occupazionale ed economico per l’intero territorio”.

Alla luce di tutto, trascorsi i termini di legge, i sindacati minacciano di mettere in “campo ogni azione utile per dirimere la vertenza”.