Villaggio Scifo. Comitato: motivazioni del Tdr, vergognoso immobilismo del Sindaco
Ringrazia il Tribunale del Riesame ed esprime la propria soddisfazione per l’analisi del giudice Abigail Mellace che, suo dire, ha “avvalorato tutti gli elementi messi in luce nei nostri esposti” sui presunti abusi del Marine Park Village: Anna Cerminara, del Comitato Scifo e Promontorio Lacinio torna sulla vicenda del villaggio in costruzione in località Scifo di Crotone, sottolineando innanzitutto di aver sempre continuato a credere nell’impegno del Procuratore Capoccia e del sostituto Bono.
“Le banalizzazioni e gli allarmismi innescati strumentalmente – afferma - non ci interessano, sapevamo che in questo specifico caso, come detto in precedenza, gli elementi che comprovano più responsabilità e di sicuro non solo da parte di amministratori e funzionari pubblici sono notevoli. Ma oltre ciò, è semplicemente folle pensare che più dipendenti di pubblici uffici si mettano a firmare atti illegittimi per mera distrazione. I procedimenti con cui si arriva all’esclusivo interesse privato, a danno di quello pubblico e attraverso escamotage, omettendo documenti, aggirando leggi e vincoli, sottendono sempre due soggetti (non uno): quello privato e quello pubblico con cui sia avvia una complicità”.
La rappresentante del Comitato, poi, si auspica che anche “l’altra parte della società, in particolare quegli avvocati e quei giornalisti che – dice - spesso confondono fatti, dichiarazioni e gli stessi procedimenti, trovino la buona volontà e l’accortezza di studiare, ma soprattutto di vagliare atti, documenti e prove, in modo tale da non divulgare notizie in modo distorto e da seguire meglio una vicenda che in effetti si protrae da diversi anni con troppi oscuri retroscena”.
“Non è facile nel mezzogiorno, soprattutto a Crotone, dove regna corruzione e malaffare per una commistione tra istituzioni e soggetti privati (spesso deviati) – dice ancora Cerminara - credere in una vittoria della verità e della giustizia, in un riscatto per questo territorio tanto depredato e vilipeso, non sappiamo se i tempi sono maturi per questo. Una cosa è certa però: quando dopo anni di lotta, di soprusi, di mancanze istituzionali e non solo da parte delle istituzioni politiche ma anche da parte di quelle giudiziarie, assisti ad un lavoro coerente con l’impegno che dovrebbe animare ogni giudice, ogni uomo dello Stato e che supporta i cittadini e le loro denunce, come quello dimostrato dalla Procura e dal Tribunale del Riesame che hanno accolto il nostro lavoro e lo hanno avvalorato, una nuova e più che mai necessaria speranza si riaccende in chi ha voluto continuare a credere e lottare senza piegarsi alla consuetudine, alla rassegnazione che veniva trasmessa dagli stessi amici o da ‘vecchi amici’ di cui alcuni sempre avvocati (studiosi di legalità) e senza piegarsi alla complicità di altri che spesso caratterizza questi luoghi”.
Di contro, però, il Comitato Scifo e Promontorio Lacinio sottolinea una “assenza totale” nella vicenda da parte del sindaco di Crotone, Ugo Pugliese, “che in modo completamente diverso dagli esempi sopra esposti di buon lavoro istituzionale – afferma Cerminara - ha dato prova di poco coraggio e di voler continuare sulla strada dell’incoerenza, con giustificazioni superficiali che ormai non reggono più in piedi, soprattutto dopo le dichiarazioni di impegno che aveva fatto in precedenza su Scifo e dopo le prove a lui arrivate, argomentate più volte sia da noi del Comitato che dal consigliere Sorgiovanni, fornite appositamente per dargli la tranquillità di cui necessita nel fare anche un piccolo e ovvio passo verso la legalità, ritirando (senza troppi incubi notturni) il permesso a costruire il Marine Park Village che sappiamo bene da tempo essere andato avanti proprio grazie a questi atti di complicità, distruggendo buona parte della più bella costa crotonese”.
“Il valore di un uomo, soprattutto di un Sindaco – sbotta la referente del Comitato - non si misura sulle parole proferite, ma sulle azioni concrete e, purtroppo, in queste ultime il Sindaco Pugliese è stato del tutto latitante. Da questo assunto - conclude - ai posteri l’ardua sentenza”.