Reggio non tace: bilancio preventivo, ci vuole “partecipazione”
"Non è raro di questi tempi assistere al fatto che la realtà venga letta e interpretata in svariati modi; a seconda del punto di vista, ognuno si trova a dare un giudizio piuttosto che un altro. Il fatto in questione riguarda l’approvazione del bilancio preventivo 2017 del comune di Reggio Calabria, avvenuta giorno 26 aprile".
A sostenerlo è il movimento "Reggio non tace" ribadendo a suo dire che la dichiarazione del Sindaco su questo avvenimento “sottolinea che il bilancio viene approvato nei tempi previsti; lui stesso aggiunge, addirittura, che si è fatto meglio rispetto alle passate amministrazioni. Noi del movimento ReggioNonTace non essendo abituati ai proclami di chi ha responsabilità di governo, diciamo che non siamo convinti affatto dalle parole del nostro primo cittadino. Infatti analizzando bene la questione, ci troviamo di fronte a due gravi mancanze: la prima (per noi fondamentale) è che anche in questa occasione si è fatto a meno della partecipazione dei cittadini; la seconda, formale, ma anch’essa da rimarcare, è che di nuovo non sono stati rispettati i termini”.
Il termine ultimo per l’approvazione del bilancio, sostengono dal Movimento, “non è un periodo “vago”, ma quest’anno era fissato il 31 marzo, per cui c’è stato un ritardo di 26 giorni; in più sappiamo che c’era stata una diffida da parte del Prefetto. Ma, come si diceva precedentemente, la partecipazione dei cittadini, tanto richiesta e auspicata in questi ultimi cinque anni da ReggioNonTace, continua ad essere un tabù per chi governa la nostra città. Siamo pertanto costretti ad ammettere che nulla è cambiato rispetto alle ultime giunte guidate da Scopelliti e da Arena”.
“Anche quest’anno – aggiungono - l’approvazione del bilancio non è stata preceduta dalla conferenza di bilancio prevista dallo Statuto comunale (art. 13) e dal regolamento sugli strumenti partecipativi, non consentendo ai cittadini e alle associazioni di valutare quanto programmato dall’amministrazione comunale e soprattutto, nelle attuali condizioni del nostro comune, capire quanto costeranno i servizi essenziali: acqua, smaltimento dei rifiuti etc”.
“Ci fa impressione – continuano da Reggio non Tace - che alle parole del Sindaco che in modo perentorio afferma che “il comune debba spen dere meglio” non consegua il suo impegno a chiedere l’apporto dei cittadini. Non ci stancheremo mai di dire che la partecipazione dei cittadini “alleggerisce” il Sindaco (a qualunque schieramento politico appartenga) dal problema di dover sottostare a logiche private di potere che sono sempre in agguato nella nostra realtà”.
Il Movimento allora chiede, ancora una volta, come nelle tre precedenti assemblee pubbliche, che il Sindaco, attraverso i suoi collaboratori, stabilisca una road map della partecipazione, definendo tempi e modalità per arrivare alla piena attuazione dello Statuto, “affinché la democrazia diventi nella nostra città partecipativa e inclusiva: solo così si è trasparenti e si governa all’interno di un ambiente permeato di legalità”.
“Continuiamo ad esprimere il nostro disappunto su questo modo di concepire la gestione della cosa pubblica, perché – concludono - se si continua con questa modalità, non si uscirà dalla logica di ingiustizia che si ripercuote in modo negativo su soggetti deboli e su coloro che vedono calpestati i propri diritti".