Reggio non tace chiede un bilancio partecipativo
"Ci avviamo al termine ultimo previsto per l’approvazione del Bilancio preventivo 2012, fissato per tutti i comuni d’Italia, per quest’anno come per l’anno scorso, alla fine di agosto. E come è ormai consuetudine, anche quest’anno il comune di Reggio non brilla per celerità e utilizza tutto il tempo utile, fino all’ultimo giorno, per procedere all’approvazione del principale strumento di programmazione a sua disposizione. Reggionontace anche quest’anno, come l’anno scorso, avverte il dovere di richiamare l’attenzione di tutti coloro che hanno a cuore le sorti della nostra città sull’importanza, oggi più che mai, di tale passaggio".
A sostenerlo, in una nota diffusa alla stampa, il movimento Reggionontace.
"Il bilancio preventivo 2012 - scrive ancora il movimeto - partirà con un pesante, imprescindibile, dato di base: -109 milioni di euro. Questo il deficit emerso a giugno ed ereditato dall’amministrazione degli anni precedenti, al netto dell’avanzo di amministrazione di circa 9 milioni che dovrebbe risultare – secondo quanto comunicato dalla giunta – dal bilancio consuntivo 2011 e che andrà in Consiglio per l’approvazione nei prossimi giorni.
Tale deficit - continua la nota - dovrà essere colmato, pena il dissesto finanziario e lo scioglimento del Consiglio comunale. Dire che la situazione amministrativa è drammatica, non se ne abbia a male nessuno degli amministratori attuali e passati, non ci appare esagerato. Per colmare un deficit del genere saranno necessari immediatamente tagli alla spesa e aumenti tariffari che la nostra città dovrà affrontare in un momento economico già difficile. E a pagarne le conseguenze saranno soprattutto i cittadini più deboli, comprese le centinaia di famiglie ormai prive di reddito anche a causa dei fallimenti e delle liquidazioni di una parte consistente del tessuto imprenditoriale cittadino (GDM e Multiservizi, solo per citare alcune aziende). Lo stesso rimedio della dismissione del patrimonio edilizio - prosegue Reggionontace - non sarà privo di effetti negativi: se il ricavato, normalmente, andrebbe destinato al miglioramento dell’edilizia popolare, destinarlo al risanamento del deficit vorrà dire lasciare le case popolari e i quartieri in cui insistono - quali Ciccarello e, soprattutto, Arghillà - nella situazione di degrado assoluto in cui si trovano, con i risvolti sociali facilmente intuibili".
Reggionontace scrive di condividere con il sindaco che "è a rischio la coesione sociale. Riteniamo però che lo strumento fondamentale per uscire dal pantano non sia la comunicazione, anch’essa importante. Le conferenze stampa, in particolare, non sono uno strumento adeguato per coinvolgere i cittadini nelle scelte collettive che dovranno essere assunte. Continuiamo a ritenere invece, come diciamo ormai da oltre un anno, che sia necessario adottare gli strumenti partecipativi previsti dallo Statuto comunale. E in particolare la Conferenza programmatica di Bilancio, prevista dall’art.13 dello Statuto il quale sancisce che “al fine di individuare criteri e priorità per la formazione del bilancio di previsione, il Comune indice ogni anno una conferenza sull'attività complessiva dell'amministrazione, alla quale partecipano, secondo le norme del regolamento, le associazioni e le consulte. Il documento conclusivo della conferenza dovrà essere obbligatoriamente discusso dal Consiglio Comunale prima dell'approvazione del bilancio.” Il recente varo dell’Albo delle associazioni, inoltre, con circa 200 soggetti iscritti, dovrebbe accelerare l’iter per l’espletamento di tale obbligo statutario".
Il movimento, poi, ricorda che l’anno scorso "su identica richiesta ci fu risposto che non c’erano i tempi tecnici, dato il recente insediamento del Consiglio. Non la ritenemmo una giustificazione plausibile, ma ci adeguammo, in attesa che fosse approvato il bilancio consuntivo 2010 e che fosse più chiara la situazione in cui versava il nostro comune.
Quest’anno non riteniamo ci siano giustificazioni di sorta. L’amministrazione è attiva da oltre un anno, conosciamo il deficit ereditato dalle precedenti amministrazioni, adesso c’è anche l’albo delle associazioni: nulla osta per la convocazione della Conferenza Programmatica di Bilancio.
L’amministrazione, in sostanza, deve scegliere se avviare – con la sua indizione - un nuovo percorso, basato sul riconoscimento del ruolo della cittadinanza attiva e sulla partecipazione, una modalità che le consentirebbe di condividere scelte importanti avendo quali diretti interlocutori i cittadini, o se perseverare – come avvenuto per la mancata convocazione nei termini dell’Assemblea pubblica sui temi della legalità, della trasparenza e della partecipazione - sulla strada del decisionismo, senza alcun coinvolgimento della cittadinanza se non attraverso le conferenze stampa. Assemblea, per inciso - conclude il movimento - che il TAR obbliga a tenere entro il 24 agosto e per l’indizione della quale, nonostante le varie richieste da noi inoltrate, nulla trapela da Palazzo San Giorgio".