In libreria il primo romanzo di Turtoro, paroliere dei Nomadi
È uscito lo scorso 27 aprile in libreria il primo libro del crotonese Pompilio Turtoro dal titolo “Niente di grave. Una storia vera di malasanità”. Un romanzo che racconta una qualsiasi città meridionale, dove accanto alla festa del santo patrona si svolge una tragedia intima e dolorosa: la perdita di una persona cara. Mentre infatti la cittadina si prepara per la festa del santo, una famiglia vive il suo incubo tra le corsie di un ospedale del profondo Sud. A parlare è il figlio che parola dopo parola racconta il dramma della madre, della famiglia e della propria anima ferita dalla sofferenza. L’uomo racconta il dolore della madre che viene respinta dal pronto soccorso.
I medici pensano che si tratti di una bronchite, ma i sintomi fanno pensare ad altro. La donna ha infatti tosse violenta, paralisi agli arti inferiori, impossibilità a deglutire. Si tratta di una malattia rara che, secondo le statistiche, colpisce poche persone: è la sindrome di Guillain-Barré, una patologia che, se presa in tempo, può essere curata. Saranno i figli, e i familiari, ad accorgersi dei rapidi peggioramenti della donna, e a insistere perché venga ricoverata. Ma sarà troppo tardi.
A scrivere il dolore è Pompilio Turtoro, che collabora da anni come autore dei testi dei Nomadi. Ha scritto per loro i brani: Una storia da raccontare, Buonanotte ai sognatori, Come un fiume, Lo specchio ti riflette e Rubano le fate. Compone anche canzoni che porta avanti con la sua band. Questo è il suo primo racconto.