Unioncamere Calabria, ditte artigiane in lieve calo

Catanzaro Attualità

Sono stati pubblicati on line all'indirizzo http://www.uc-cal.camcom.gov.it, i dati elaborati dall'Ufficio studi di Unioncamere Calabria sulle iscrizioni, cessazioni e variazioni delle imprese artigiane intervenute nel corso del terzo trimestre del 2010. "Unioncamere Calabria, in qualita' di Osservatorio Economico regionale e nell'ambito dell'attivita' di studio ed informazione economica, - spiega una nota - rende noti i dati sulla demografia delle imprese calabresi che, unitamente agli altri forniti nel corso dell'anno, consentono alle istituzioni operanti sul territorio di tastare il polso dell'economia locale e programmare idonei interventi per lo sviluppo della regione. "Nel III trimestre 2010 la rilevazione Movimprese curata dal nostro Ufficio studi registra un lieve calo dello stock delle imprese artigiane - afferma Fortunato Roberto Salerno, Presidente Unioncamere Calabria - che perdono 50 unita' attestandosi su un totale di 37.140 imprese. Assistiamo dunque ad un tasso di sviluppo negativo dello 0,13% poiche' le nuove iscrizioni sono inferiori alle cessazioni. "In valore assoluto si registrano saldi positivi, seppure esigui, nel settore delle costruzioni - continua Salerno - saldi negativi, invece, per trasporto e magazzinaggio. Il comparto artigiano rimane composto prevalentemente da imprese operanti nelle attivita' di tipo tradizionale ed in particolare il 31,18% delle imprese artigiane opera nel settore delle costruzioni, il 25,54% nel manifatturiero, il 15,32% nelle altre attivita' di servizi. La ditta individuale, in diminuzione rispetto all'ultima rilevazione dello - 0,33% rimane la forma giuridica piu' diffusa tra le imprese artigiane rappresentando l'85,52% del totale con ben 31.762 unita'. In crescita le societa' di capitali che presentano un tasso di sviluppo pari al 1,39%. Il comparto artigiano insieme a quello agroalimentare e turistico - conclude Salerno - rappresenta una colonna portante della nostra economia regionale oltre che un patrimonio inestimabile di tradizioni, saper fare e conoscenza storica del territorio. La maturita' di una classe dirigente istituzionale responsabile ritengo passi anche attraverso la capacita' di dare una lettura critica e propositiva dei dati statistici rilevati che dispiegano le trame politiche, economiche e sociali del tessuto regionale calabrese".