Regione Calabria, prevenzione sanitaria per tutelare maggiormente donne
L’iniziativa politica del Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti nel settore della sanità – informa una nota dell’Ufficio stampa della giunta - non è stata rivolta, in questi mesi, soltanto all’impegnativa rimodulazione delle tre “Reti”: ospedaliera, territoriale e dell’emergenza-urgenza ed ad un diverso governo della spesa sanitaria, in funzione dei bisogni di salute dei calabresi, ma anche al rilancio ed al potenziamento di importanti azioni sanitarie di prevenzione, quali gli screening oncologici dei tumori della mammella e della cervice dell’utero, che consentono, se bene attuati, di ridurre la mortalità della donna del 75%. In Italia, infatti, a causa del carcinoma dell’utero muoiono annualmente 1000-1500 donne ed i nuovi casi sono pari a 3500. Nonostante l’impegno degli operatori del settore, il Dipartimento regionale “Tutela della salute” ha registrato notevoli squilibri territoriali tra le Aziende sanitarie nell’offerta degli screening ed una adesione delle donne (25-64 anni di età per il PAP test e 50-69 anni di età per la mammografia) al di sotto del 30%. Per potenziare e rilanciare gli screening dei tumori femminili si è deciso, con un Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Antonio Orlando di finalizzare quattro milioni di euro, erogandone, subito, alle Aziende Sanitarie Provinciali due milioni e 100 mila al fine di rafforzare l’offerta degli screening, migliorarne gli standard qualitativi ed il monitoraggio, tramite una qualificata informatizzazione, potenziando la comunicazione dei processi organizzativi, sia verso le donne, che nei riguardi dei medici di famiglia e degli specialisti del settore. Inoltre, notevole importanza è data all’aggiornamento degli operatori del settore con corsi di formazione dedicati. Il Dipartimento, nel prossimo anno, attiverà una campagna di informazione su tutto il territorio regionale, coinvolgendo, tra l’altro, le società scientifiche di settore, la Lega italiana contro i tumori e le Associazioni femminili già impegnate da anni in queste delicate problematiche al fine di promuovere una consapevole partecipazione delle donne. Infine, sarà posta particolare attenzione alla vaccinazione delle adolescenti contro il “papilloma virus” che è un’arma efficace per ridurre l’incidenza del carcinoma dell’utero, attivando campagne di educazione sanitaria nelle scuole. Questo programma di iniziative non andrà ad intaccare o aggravare la spesa sanitaria, poiché i finanziamenti attivati fanno parte dei fondi perenti dedicati agli screening, mai attivati. Tramite un preciso cronoprogramma e la definizione di indicatori di risultato saranno erogati alle Aziende Sanitarie gli ulteriori due milioni di euro finalizzati all’incremento dell’ estensione dell’offerta degli screening e dell’adesione, da parte della popolazione target. Sarà cura del Dipartimento monitorare l’appropriato impiego di questi finanziamenti, anche perché un mancato utilizzo avrebbe una ricaduta negativa sulla tutela della salute delle donne.