Comunità grani antichi verso la messa in rete dei mulini a pietra
Mettere in rete i mulini a pietra attivi in Calabria, creare una filiera regionale dei prodotti da forno, pane, pasta, adottare un marchio regionale identitario, allargare la base produttiva, promuovere la qualità delle produzioni, costituire imprese per l’inserimento lavorativo di soggetti a rischio di esclusione sociale (detenuti, ex detenuti e diversamente abili), e infine promuovere gli antichi mestieri. Sono gli obiettivi che la Regione Calabria intende raggiungere. Per questo motivo questa mattina, il consigliere regionale Mauro D’Acri, delegato del Presidente Oliverio per i problemi dell’agricoltura, ha incontrato, nella sede della Cittadella regionale, i rappresentanti del partenariato, per parlare della Comunità dei grani antichi e mulini storici attivi, panifici e pastifici artigianali in via di costituzione.
“La Comunità - come ha spiegato Pino Campisi, presidente ACLI Terra Calabria - nasce con l’obiettivo di creare nuove opportunità di lavoro, soprattutto rivolte ai giovani, attraverso la tutela e la valorizzazione delle biodiversità e delle numerosissime piccole imprese operanti in Calabria. La Comunità è una rete che raggruppa un numero crescente di imprenditori agricoli, piccoli artigiani, produttori, associazioni, amministrazioni comunali e cittadini attivi, animati dall’ambizione di recuperare i grani antichi lavorati con la macinazione a pietra, che mantengono le proprietà nutrizionali e consentono di produrre una farina di alta qualità”.
“Siamo convinti – ha detto ancora Campisi - che valorizzare i grani antichi significhi anche tutelare il patrimonio storico-culturale di un intero territorio, un nuovo modo di tutelare la salute e l’ambiente. La Comunità intende far leva sull’interazione tra lavoro, agricoltura e sviluppo economico, che, considerata la vocazione della nostra terra, non posso prescindere l’uno dall’altro”.
Il Consigliere D’Acri ha ascoltato la proposta progettuale della Comunità di lavorare sinergicamente alla creazione di una filiera di grani antichi in Calabria, suggerendo anche la collaborazione con altri assessorati regionali, partendo dalla definizione di un testo di legge e dalla individuazione di una serie di misure incentivanti che possano favorire la coltivazione di grani autoctoni e la realizzazione di prodotti di qualità.
“La tutela della biodiversità – ha detto D’Acri - è uno dei capisaldi del PSR Calabria 2014/2020, che punta in maniera particolare sulle filiere produttive. Il PSR è uno strumento importante per la Calabria e le eccellenze calabresi. Molte linee di intervento sono state già mandate a bando ma valuteremo le modalità più opportune per sostenere una filiera che rappresenta un ritorno alle nostre origini. Di fondamentale importanza le implicazioni con l’agricoltura sociale, per la quale sono firmatario di un disegno di legge. Da parte del Dipartimento Agricoltura c’è la massima disponibilità a sostenere questo progetto creando sinergie con altre fonti finanziarie oltre a quelle del PSR. Bisogna operare in una logica di sistema, anche perché la Calabria, soprattutto nelle aree interne, è caratterizzata da un tessuto produttivo costituito da micro imprese, spesso di natura familiare, che per generare reddito devono essere messe necessariamente in rete”. Nel concludere i lavori, D’Acri ha proposto di istituire un Tavolo tecnico sull’argomento, capace di dare seguito, con tempestività, alle proposte e agli spunti emersi durante l’incontro.