Intimidazioni nel reggino, Libera: “Denunciare e non stare in silenzio”

Reggio Calabria Attualità

Intende rivolgersi “agli imprenditori, a tutti gli imprenditori e a chi ha ruoli di responsabilità economica nella gestione dell’amministrazione pubblica”, la sezione reggina dell’associazione Libera. E ha deciso di farlo perché sente l’esigenza di non “stare più in silenzio, di esporsi pubblicamente e dichiarare la propria volontà di non voler avere a che fare (o di scegliere di non avere, da oggi, più a che fare) con la ‘ndrangheta e con chi tiene sotto scacco la nostra città e quindi la nostra libertà”.

Libera nel territorio reggino “ha volti di persone, ha nomi di associazioni, ha il ricordo della memoria di chi ha perso familiari vittime innocenti della mafia e, come sempre, si sforza di fare la propria parte, al fine di non lasciare soli i cittadini, imprenditori ed istituzioni che hanno deciso di stare dalla parte della legalità”.

Per questo motivo la Rete di ReggioLiberaReggio permette “alle aziende che ne aderiscono e ne hanno i requisiti, di dichiarare pubblicamente il proprio no a tutte le forme di pizzo e di essere premiati e sostenuti per questa scelta da migliaia di cittadini e organismi attraverso il consumo critico. Lo sportello antiracket SOS Giustizia è un luogo di ascolto e accompagnamento reale e sostanziale per chi decide di denunciare. Questi sono fra gli strumenti che, oggi più di prima, Libera presenta alla città, chiedendo a tutti di fare la propria parte, con il coraggio e la certezza di non essere soli, sempre più consapevoli che “è il noi che vince”.

Queste dichiarazioni alla luce degli ultimi atti intimidatori verificatosi in città nelle ultime settimane. “Registriamo, ormai da tempo, una risposta ferma, pronta, puntuale e costante degli organi istituzionali, con i quali condividiamo percorsi spesso difficili di impegno e di servizio nei confronti di situazioni delicate e di particolare sofferenza: beni confiscati, racket, usura, imprenditori minacciati, educazione nelle scuole, accompagnamento di minori, prossimità di situazioni marginali e di estrema povertà”.

Il coordinamento territoriale cittadino di Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie - intende “fare un pubblico appello affinché questi momenti di particolare disagio non passino sotto silenzio, incrementando il clima di omertà e di rassegnazione al quale spesso assistiamo non solo nella nostra città”.