San Giovanni in Fiore, salvato un serpente Cervone di quasi due metri
Un maestoso esemplare di Cervone (Elaphe quatuorlineata), di oltre 170 cm, era rimasto intrappolato rischiando la morte certa in una zona pedemontana del comune di San Giovanni in Fiore.
Il povero serpente, ormai stremato delle forze, era entrato all’interno di un vecchio e arrugginito delimitatore di una strada interna, già divelto e danneggiato da alcuni colpi d’arma da fuoco, e nei cui buchi, si era infilato il rettile, rimanendovi poi intrappolato all’atto dell’uscita.
La fortuna ha voluto che nella zona vi fossero degli operai di Calabria Verde, che hanno notato il serpente in grosse difficoltà. Vincenzo Marasco e Giuseppe Madia, della squadra n. 19 di Calabria Verde non hanno esitato un attimo nel dare l’allarme: così come sempre accade in questi casi, numerose telefonate sono giunte a Gianluca Congi, noto esperto e salvatore di animali selvatici, organico a diversi gruppi e sodalizi di protezione, ricerca e studio della fauna, che pur se libero dal servizio, è un poliziotto della Polizia Provinciale, ha immediatamente interrotto l’attività sportiva che stava conducendo, scappando di “corsa” è proprio il caso di dire, verso la zona segnalata dai due operai forestali, che l’hanno atteso sulla strada principale, guidandolo poi sul posto.
L’animale, una volta immobilizzato a mani nude e con destrezza da Congi, è stato bagnato e in seguito, grazie al prezioso aiuto di Antonio Granato, con non poche difficoltà e per mezzo di alcuni utensili è stato finalmente liberato da quella morsa assassina che avrebbe certamente provocato la morte del malcapitato serpente, tra l’altro, si trovava esposto, senza alcuna possibilità di proteggersi, all’attacco di predatori, intemperie e malintenzionati.
Una storia a lieto fine, che ha visto protagonisti i due operai idraulico-forestali di Calabria Verde, che pur se spesso denigrati come settore, hanno dimostrato concretamente di essere più che utili nella salvaguardia del patrimonio naturale.
Secondo Gianluca Congi, che da decenni salva rettili di ogni genere, vipere comprese, il serpente in questione aveva predato un micro mammifero, probabilmente un piccolo topo, inoltre, cercando con la forza di fuoriuscire da un foro più piccolo rispetto a quello presente sul retro e da dove era entrato, è rimasto poi incastrato nella parte del tronco, quindi non avrebbe avuto alcuna possibilità, se non fosse stato aiutato, di uscirne vivo.
Un salvataggio provvidenziale, grazie alla sensibilità degli operai, del barista Granato e del temerario Gianluca Congi, che non a caso, già ieri aveva tratto in salvo una famigliola di ricci, poi consegnati al centro recupero e che dopo domani, a Vibo Valentia, riceverà il prestigioso premio del WWF “Ambiente Calabria”, per la straordinaria e meritoria opera di protezione, tutela e ricerca della natura calabrese portata avanti da moltissimi anni, in varie e multiformi vesti.
“Il serpente Cervone – ha aggiunto Congi - è una specie protetta per cui è vietata l’uccisione, chiunque rinvenga questi innocui e preziosissimi animali, farà bene a lasciarli in pace oltre che a rivolgersi a chi di competenza in caso di pericolo o ferimento”.
Il serpente Cervone è stato rilasciato libero nello stesso identico posto dov’è stato salvato, potrà continuare a svolgere il suo importante e utile ruolo nell’equilibrio della natura, questa volta grazie all’aiuto prezioso degli uomini di buona volontà e che hanno fatto il loro dovere di esseri responsabili, una bella lezione di rispetto verso il nostro territorio e verso tutte le creature che lo abitano.