Salvate in Sila cinque natrici dal collare barrate
Erano rimaste intrappolate in una specie di vasca dove non defluiva più acqua corrente e non riuscivano a risalire le pareti lisce e in cemento. Ad accorgersi della presenza di ben 5 bisce d’acqua è stato un infermiere professionale, Paolo Bitonti di San Giovanni in Fiore. Dopo aver intuito la difficoltà delle bisce, che stavano a galla sotto il sole cocente, ha ben pensato di avvisare Gianluca Congi, esperto ed organico a diverse associazioni di protezione della fauna, oltre che presta servizio nella Polizia Provinciale.
Dopo brevissimo tempo il soccorritore di rettili è intervenuto, recuperando le cinque natrici che sono state così salvate e riportate nel fiume, loro habitat naturale poco più a valle. Il fatto è accaduto nei giorni scorsi alla periferia di San Giovanni in Fiore. I cinque serpenti sono stati classificati come Natrix helvetica ovvero la biscia dal collare barrata, un innocuo serpente tipico degli ambienti acquatici. Pochi giorni prima era toccato ad un Colubro liscio Coronella austriaca, salvato in pieno centro urbano grazie alla segnalazione dell’operatore di quartiere Davide Guarascio.
I cittadini della Sila ed in particolare di San Giovanni in Fiore si dimostrano ancora una volta animati da un profondo senso di rispetto e protezione nei confronti di animali ingiustamente odiati e perseguitati, animali invece utilissimi all’ambiente e che sicuramente vanno tutelati. Da molti anni, il soccorritore Congi realizza campagne di sensibilizzazione nelle scuole e sui mass-media oltre che provvedere ad interventi di salvataggio di serpenti, anche velenosi, insegnando e trasmettendo il rispetto per queste importanti creature; il risultato è tangibile, con i cittadini che al posto di prendere a badilate i poveri animali si prodigano per farli salvare.
Una bella lezione di rispetto per la natura.