Ona: la Regione Calabria in ritardo nell’eliminazione del rischio amianto
“La Regione Calabria, nonostante sia a conoscenza della diffusa presenza di amianto nel territorio (circa 11 milioni di mq di coperture in eternit), fa ancora poco per fronteggiare il rischio esposizione che incombe sui cittadini calabresi”.
Questo è quanto emerso dal convegno scientifico che si è svolto lo scorso sabato a Rose, presso la sala consiliare, sul tema “Il pericolo amianto negli edifici e nelle acque potabili”, organizzato dall’Ona Cosenza (Osservatorio Nazionale Amianto) e patrocinato dal Comune di Rose, dall’ArpaCal e dall’Asp.
Il Presidente dell’Ona, Giuseppe Infusini, nel suo intervento, oltre che a fornire dati sulla presenza di questo pericoloso materiale, ha evidenziato gli adempimenti degli enti (Regione e Comuni) e le azioni che se intraprese consentirebbero, da subito, la riduzione del rischio amianto.
“La regione registra un colpevole ritardo sul censimento dell’amianto e sull’avvio delle bonifiche – afferma Infusini - come quelle dei siti delle vecchie industrie dismesse sottoposte a curatele fallimentari tra le quali l’ex Russo pavimenti a Rose e l’ex Fabbrica di laterizi a S. Caterina Albanese ne sono un esempio emblematico. Specialmente nell’intorno dell’area di quest’ultimo sito si sono registrate numerosi decessi alcuni dei quali correlabili alla presenza di amianto”.
“Inoltre – sottolinea ancora Infusini - bisogna considerare che l’avanzamento, nel tempo, dello stato di degrado delle coperture in eternit non fanno che aggravare le condizioni di rischio per i cittadini. Pertanto non è ammissibile un ulteriore ritardo nell’intraprendere la bonifica. La soluzione possibile è quella di un’azione concertata tra Comune e Regione in virtù dell’art. 11, comma 1 della legge regionale 14/2011 sull’amianto, fermo restando che il sito deve essere preventivamente inserito nel PRAC (Piano Regionale Amianto), strumento predisposto per realizzare le finalità della suddetta legge, già approvato dalla regione e pubblicato sul BUR Calabria lo scorso 8 maggio”.
Per quanto attiene poi l’avvio della bonifiche, anche in assenza dei contributi economici che l’Ona continua richiedere, il presidente della Onlus ricorda come i comuni possono individuare, tramite bando, imprese specializzate per la raccolta di piccoli quantitativi di materiale contenenti amianto (il cui limite massimo non è fissato nel PRAC, ma che l’Ona ritiene possibile stabilire, per le coperture, nella misura di 70 mq), alle quali deve essere data la possibilità di redigere un unico Piano di Lavoro Generale per tutta l’attività del servizi, con il conseguente abbattimento di costi della bonifica di almeno il 30% .
Il convegno, moderato da Franca Sposato dell’Ona, si è aperto con i saluti del sindaco Mario Bria e del geologo Beniamino Falvo, commissario regionale dell’ONA. Hanno fatto seguito le relazioni scientifiche di Teresa Oranges, Direttore del Centro Geologia e Amianto dell’ARPACal e del geologo Francesco De Vincenti, anch’egli del CGA (Attività di campionamento ed analisi dell’amianto), di Rosanna Labonia, Responsabile dell’U.O. Igiene Alimenti e Nutrizione della ASP di Cosenza (L’amianto nelle acque potabili) e Michelangelo Iannone, ricercatore dell’Istituto di Scienze Neurologiche del CNR nonché Componente del Comitato Tecnico Scientifico Nazionale dell’ONA (Cancerogenesi della malattie da amianto).
Ha concluso i lavori l’onorevole Domenico Bevacqua, presidente della IV Commissione assetto ed utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente, che ha esposto le attività svolte dalla Regione Calabria in materia ambientale impegnandosi, attraverso un prossimo incontro tecnico in commissione ambiente, a discutere sulle ragioni e sulle proposte dell’Ona, nonché per individuare le azioni da mettere in campo per rispettare i termini del PRAC per l’eliminazione dell’amianto antropico sul territorio regionale.