Arte e natura protagoniste al “Telesia Museum” di San Roberto: conclusi gli incontri

Reggio Calabria Attualità

Un lavoro certosino, passionale, faticoso ma fruttuoso, quello portato avanti al Museo Civico di Arte Moderna e Contemporanea di San Roberto “Telesia Museum” per promuovere tra uomo e ambiente un rapporto armonico, rispettoso e consapevole, nella convinzione che nell’arte e nella natura siano custodite la nostra storia, le nostre radici, le nostre tradizioni.

Per questo il Museo ha proposto a studenti e insegnanti svariati stimoli per la scoperta e lo studio del meraviglioso patrimonio artistico e naturalistico locale, promuovendo il progetto “San Roberto tra arte e cultura”, giunto alla conclusione dopo mesi di intensa attività.

Un percorso che ha portato migliaia di allievi da ogni parte della provincia reggina ai piedi dell’Aspromonte, per ammirare le opere meravigliose presenti nel museo civico di San Roberto, per partecipare ai laboratori didattici e creativi multisensoriali studiati per l’apprendimento dei più piccoli, sino ad immergersi all’interno di un percorso naturalistico unico che si abbarbica tra due gole, all’interno di uno scenario fantastico. E fino a concludere l’itinerario didattico con giochi e esercizi fisici-mentali all’interno del nuovo parco cittadino.

L’iniziativa, patrocinata dal Comune di San Roberto, e fortemente voluta dal Sindaco Roberto Vizzari, è stata portata avanti dai soci dell’associazione Telesia, che si sono occupati di fare da guida, e da supporto per la riuscita dei vari laboratori.

“Siamo veramente soddisfatti – ha detto la Presidente dell’Associazione “Telesia”, che cura e gestisce il museo, Maria Cotroneo – per l’ottima riuscita di questa iniziativa. Una splendida esperienza formativa, non solo per i ragazzi, ma anche per noi adulti, che proietta San Roberto in una dimensione nuova, attenta all’arte, con la voglia di innovare, ed al tempo stesso riscoprire se stessi e le proprie origini, la propria storia”.

Importante anche la partecipazione la sinergia di alcuni esperti di settore provenienti dal Museo “La Contea del Caravaggio”.

È la direttrice e amministratrice di quest’ultimo a spiegare il perché della sinergia nata tra i due enti. “Ci troviamo qui a San Roberto – ha detto Mariagrazia Minio, per collaborare insieme al Museo di San Roberto, nell’ottica di promuovere il territorio, per la rivalutazione di siti storici meno conosciuti, ma altamente affascinanti, e per la scoperta di nuovi talenti artistici anche all’interno dell’entroterra reggino”.

Minio, che collabora con gallerie e case d’aste, ha partecipato concretamente al laboratorio didattico svolto dagli studenti di alcune classi reggine, sviluppando un articolato confronto con i ragazzi e con i professori sui temi dell’arte e della natura, che entrano in contatto, quasi fino a fondersi.

La collaborazione tra i due enti, inoltre, ha portato all’inaugurazione di un progetto culturale che vedrà ad Aci Castello, in Sicilia, l’esposizione di alcune tra le più belle opere dell’ideatrice del Telesia Museum, Marilena Licandro, e del direttore artistico, il Maestro Riccardo Ghiribelli. Presente anche il Maestro d’arte Carmelo Fabio D’Antoni, che ha manifestato la sua gioia per aver potuto partecipare all’incontro con gli studenti della provincia.

“Incontro sempre con piacere i ragazzi – ha detto D’Antoni – in quanto la loro presenza è molto stimolante per me. Mi piace entrare in contatto diretto con loro perché riescono ad essere più spontanei, più veri e più liberi degli adulti, e per questo riescono a generare riflessioni nuove. Oggi mi trovo qui per spiegare loro, in particolare, come nasce un’opera d’arte e per fornire delucidazioni tecniche, e per me è un grande onore poter operare in un territorio che ha voglia di riscatto, di riscoprirsi, di trasformarsi in una vera e propria città dell’arte”.

D’Antoni è Socio Artista della Società delle Belle Arti, Circolo degli Artisti “Casa di Dante di Firenze”, e dal 1 al 30 luglio sarà presente al Museo di Castelmola (ME) con una bipersonale, insieme all’artista Ciro Palumbo, dal titolo “Gli Spazi dell’onirico”.

“Ci troviamo all’interno di una perla incastonata in un posto meraviglioso” ha detto il Prof. Sergi, uno degli insegnanti presenti all’iniziativa.

“Viviamo in una realtà molto difficile – ha continuato – da molti punti di vista, e l’arte può rappresentare il grimaldello attraverso cui scardinare gli elementi negativi, e produrre un indotto culturale. Oggi è fondamentale riscoprire il territorio, il sentimento e la nostalgia del luogo. E il Museo, in questo senso, può diventare, anzi deve diventare il luogo privilegiato di questo territorio. Non un posto elitario, ma un luogo vissuto, che deve rapportarsi e connettersi strettamente alla campagna circostante. Le nuove generazioni devono credere e rivedere se stessi in queste cose. Bisogna vivere locale e pensare globale”.