Criminalità. Un altro sud è possibile, se ne parla alla Cciaa di Vibo
“Un altro sud è possibile solo partendo dal sud e dalle forze sane dei territori”. Così il Presidente Michele Lico ed il Segretario generale della Camera di Commercio di Vibo Valentia, Donatella Romeo, commentano l'incontro che l’Ente ha proposto per parlare di sviluppo e legalità, dal titolo “La Calabria che vogliamo: conoscenza, contrasto e prevenzione della criminalità e della corruzione nel panorama delle economie locali”.
L’iniziativa, patrocinata dal Ministero dell’Interno, si terrà il prossimo lunedì 5 giugno 10 alla Camera di Commercio di Vibo Valentia.
La Cciaa, sul presupposto oramai evidente del deficit culturale-ambientale della nostra società, ha ritenuto fondamentale coinvolgere le organizzazioni territoriali che a vario titolo devono supportare le imprese e il mondo della formazione. Fra i partner si segnala infatti la presenza degli ordini provinciali degli avvocati e dottori commercialisti ed esperti contabili, del centro studi italiano sull’Antimafia e sulla cultura della legalità di Limbadi, il cui coordinamento scientifico è affidato al magistrato Marisa Manzini, e dell’associazione antiracket e antiusura guidata dal sindaco della Città Elio Costa.
Di elevato profilo culturale e scientifico gli interventi in programma: Gabriella Faramondi del Ministero dell’Interno-PON Legalità; Giuseppe Ottavio Cricenti, Consigliere della Corte di Cassazione; Paolo Bertaccini Bonoli, senior partner di Transparency International Italia; Antonio Parbonetti, pro-rettore dell’Università di Padova e Giuseppe Del Medico dell’Unione italiana delle camere di commercio. Le conclusioni sono affidate al vice presidente della regione Calabria Antonio Viscomi.
Per il Segretario Generale della Camera del Commercio di Vibo Valentia, Donatella Romeo, “la Calabria è una regione dove necessariamente bisogna assumere posizione contro la mafia con forza e determinazione, contro i luoghi comuni, contro le abitudini e contro la tolleranza. Ognuno con le sue possibilità e responsabilità. La lotta alla criminalità e alla corruzione non può essere delegata esclusivamente alla magistratura ed alle forze dell'ordine, tutti – secondo la Romeo – hanno il dovere morale e materiale di contribuire con ogni azione utile”.
“Siamo arrivati ad un punto in cui, anche se ancora lontana, la rivoluzione sociale e culturale della Calabria non è più sufficiente da sola ad arginare, se non a debellare, un fenomeno dilagante ed in continua espansione” afferma il presidente dell’ente Michele Lico ribadendo che “la criminalità organizzata calabrese e la corruzione italiana, ancor di più nel settore pubblico, non sono un problema regionale ma nazionale e internazionale, un freno per l’economia, lo sviluppo e la crescita dell’intero Paese. Il fenomeno ha raggiunto tali livelli di invasione e pervasione ed un potere finanziario maggiore di quello di tanti Stati, da richiedere ancor più attenzione su scala internazionale con più incisive e coordinate politiche di contrasto e prevenzione”.
Contro questa "criminalità organizzata " occorre una "legalità organizzata" cui la camera di commercio di Vibo Valentia si candida a fornire il proprio contributo.