Legge fusione comuni. M5S Corigliano: si verifichi il rispetto delle norme
Secondo il Movimento 5 Stelle di Corigliano Calabro anche in Regione il procedimento delle fusioni dei comuni, per come attualmente si concretizza, poggerebbe “sulla sabbia e non sulla roccia, così come dovrebbe essere”.
I pentastellati, per suffragare questa tesi ricordano che la settimana scorsa Orlando Greco e Franco Sergio, “lo stesso – affermano - che il 18 gennaio, in qualità di presidente della commissione Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale della regione Calabria, dava mandato agli Uffici del Consiglio regionale di predisporre la risoluzione, da approvare per l’indizione del referendum per la fusione Corigliano/Rossano”, hanno depositato una proposta di legge sulle fusioni.
Secondo i 5Stelle “a parere dei due consiglieri, ma oramai è pacifico a parere di tutto il Consiglio Regionale, bisogna celermente intervenire sul groviglio di norme (e sue disordinate e approssimative modifiche) che sinora sono state applicate nei procedimenti di fusione, e partorire una legge sulle fusioni organica, chiara, e legittima. Tant’è che (a dire di Greco) ‘il presidente Oliverio, concludendo il suo intervento nello scorso Consiglio regionale … ha detto due cose: che la disciplina attuale è sbagliata e che occorreva fare presto per approvarne una nuova”.
“Non solo – proseguono - tutte le nostre eccezioni sono state anche oggetto di discussione nel Forum regionale svoltosi, per iniziativa della Giunta regionale, nella Cittadella il 15 maggio scorso, al quale hanno partecipato alcuni tra i maggiori tecnici del paese (tutti azzeccagarbugli?). La proposta di legge che si fonda su giudizi tecnici, per come illustrata in un’intervista rilasciata da Greco alla stampa, ricalca, ponendovi rimedio, tutte le eccezioni, le criticità-illegittimità da noi sollevate nei nostri comunicati stampa”.
“A dire di Greco, e quindi di Franco Sergio – ribadiscono i pentastellati - sia nella fusione di Corigliano che in quella dei Casali del Manco, non esiste nessun studio (o progetto) preliminare o di fattibilità (che dir si voglia) delle relative iniziative. Tali mancanze ‘hanno impedito o impediranno ai cittadini coinvolti di votare consapevolmente’. Né gli uni e né gli altri hanno avuto modo di capire il perché della fusione e come perfezionarla, di tal chè son stati impossibilitati a comprendere se con la fusione ci guadagnano o ci perdono”.
I Cinque Stelle ribadiscono poi le loro eccezioni siano state recepite nel disegno di legge, cosa che si evincerebbe quando nel disegno di legge in questione viene richiamata la necessità, da parte della Regione, di predisposizione di una accurata relazione d’accompagnamento al progetto di legge sulla fusione, sempre a dire di Greco e quindi di Franco Sergio “piena zeppa di contenuti ricognitivi e progettuali” tali da consentire un corretto esame della proposta e un giudizio di meritevolezza dell’iniziativa sia da parte della Commissione (presieduta da Franco Sergio nel caso della fusione Corigliano/Rossano) che del Consiglio Regionale.
“Detti fondamentali requisiti – continuano i pentastellati - sono assenti nell’ipotesi di fusione che riguarda il nostro Comune e sono stati da noi M5S di Corigliano richiesti a gran voce nel nostro precedente comunicato stampa. Ma i due consiglieri vanno ben oltre, chiedendo che vengano ripristinati anche i quorum ‘allo scopo di evitare forme di prepotenza politica’. Quegli stessi quorum che, in fretta e furia, hanno subito ben due modifiche nel 2016 (marzo e novembre)”.
In ragione ti tutto ciò i cinque stelle coriglianesi chiedono a Franco Sergio “di ritornare sul suo (forse frettoloso o pressato) giudizio sulla legge di fusione Rossano/Corigliano e riportare tale ed importante “super fusione” nel solco della legalità, assicurandosi che la fusione Corigliano/ Rossano si fondi su presupposti legittimi e che gli interlocutori siano, questa volta, i soggetti legittimati vale a dire le Amministrazioni interessate nelle persone dei sindaci Geraci e Mascaro”.
Contestualmente, viene chiesto al Presidente della Regione Oliverio “d’intervenire in tale procedimento, verificando se sono state rispettate le norme che attualmente disciplinano l’istituto (attendiamo ancora risposta se il decreto Presidenziale che indice il referendum per la fusione Corigliano/Rossano sia intervenuto nei termini della l.r. 13/83 ) e se alla luce di tutte le criticità sollevate dallo stesso Consiglio Regionale non sia il caso, prima di procedere oltre, di attendere l’approvazione di una legge Regionale ad hoc che anche in Calabria, così come avviene in tutte le altre regioni d’Italia, dia certezza di diritto e di sostanza ad un così importante processo”.