D’Ippolito e Benincasa (Pdl) su dissequestro discarica Pianopoli
Il dissequestro della discarica è un atto che valorizza lo spirito delle leggi ambientali. La Eco Inerti ha l’obbligo di mettere in regola la discarica e rispettare le regole fissate dalla complessa normativa ambientale per dare all'impianto la possibilità di ricominciare la sua attività. La condizione giustamente ribadita dal Procuratore Vitiello segna una tappa fondamentale. Per costruire una prospettiva seria e adeguata ai bisogni della comunità del comprensorio lametino bisogna ripartire con spirito di collaborazione istituzionale evitando contrapposizioni e allarmismi. Sulla discarica di Pianopoli, autorizzata in passato, bisogna riconoscere l’interesse prevalente di fare funzionare l’impianto nel rispetto delle norme ma al servizio dei bisogni della comunità. Le istituzioni non possono non tener conto della grave situazione di emergenza ambientale e attivarsi per evitare il collasso del sistema, salvaguardando la dignità del territorio. Scopelliti saprà fare buon uso dei poteri attributi dal Presidente Berlusconi assumendo gli atti necessari sulla discarica di Pianopoli. La priorità è quella di fare prevalere le esigenze dei cittadini e fare uscire la Calabria dall’incubo delle emergenze. E’ responsabilità di tutti fare condividere la volontà del governo Berlusconi a voler guidare verso la partecipazione democratica la gestione di un settore che soffre ancora gli effetti di una logica commissariale spesso strumentalizzata dai sindaci per deresponsabilizzarsi. La politica è chiamata a fare la sua parte. E fa onore al governatore Scopelliti avere accettato, insieme all’assessore all’ambiente, la responsabilità di assumere direttamente la guida dell’ennesima emergenza calabrese. Per i sindaci della Calabria è l’ora della democrazia e della partecipazione per fare valere i diritti della comunità nelle scelte che riguardano la costruzione di nuovi impianti. Su questo fronte il Comune di Lamezia non può restare chiuso nella logica autoreferenziale e fare finta che non vi siano criticità oggettive nella gestione di questo particolare ambito. L’affermazione di una logica consultiva, basata cioè sulla condivisione delle scelte da parte della comunità, che è tenuta a fare funzionare e attuare le politiche pubbliche, è una prospettiva irrinunciabile per riuscire ad affermare i criteri dell’autosufficienza territoriale nella gestione dei rifiuti. Lo strumento che i sindaci hanno obbligo a fare funzionare senza mollezza per una corretta gestione integrata dei rifiuti è la raccolta differenziata. Si tratta di un sistema che a Lamezia va organizzato in modo efficiente tenendo conto della contraddizione attuale tra le quantità dei volumi di rifiuti e la qualità del sistema. Va cambiata la concezione distorta del sistema di raccolta che esalta la capacità di acquisire finanziamenti, e mortifica il fine di riciclare i rifiuti per farne risorsa. Il dato è oggettivo: a Lamezia la raccolta dell’organico invece di ottenere compost per l’agricoltura, produce invece un materiale che ritorna in discarica. Segno evidente di un fallimento nella gestione dei compiti affidati alla società in house. Il sndaco, invece di una discarica a tre piani in località stretto, potrebbe decidere di puntare davvero sulla differenziata investendo sulla costruzione di un impianto tecnologico, nella zona industriale, per la produzione del compost. Anche tenendo conto dei pareri degli organismi di tutela ambientale, Speranza farebbe bene a cogliere l’occasione del funzionamento della discarica di Pianopoli per rinunciare definitivamente alla costruzione dell’ennesima discarica nel Comune di Lamezia, in Località stretto, a due passi dai pozzi per l’acqua pubblica e nel cuore di un paesaggio agricolo che va tutelato, per ragioni di bellezza e di produttività.