Anpa: ritardi nei pagamenti della Regione, disagi per gli agricoltori

Calabria Attualità

"Negli ultimi giorni il Dipartimento agricoltura della Regione Calabria si sta affannando a snocciolare dati sull’elevata efficienza del funzionamento della regione, sullo stato della spesa in agricoltura e, dulcis in fundo, sulle politiche regionali. Peccato che nessuno e, soprattutto, gli agricoltori, si siano accorti di tutto questo ben di Dio”.

A sostenerlo è l'Anpa, associazione Liberi Agricoltori, che sottolinea come il neo, nel mare di “efficienza” disegnato dalla Regione “sarebbe il sistema informatico nazionale (SIAN) al quale andrebbero addebitati i ritardi sulla gestione delle misure PSR e delle Domande Uniche della PAC. Partiamo da quest’ultimo punto che - spiega - non può essere considerato, come invece fanno il Dipartimento e il consigliere delegato D’Acri, un piccolo e insignificante incidente di percorso. Il mal funzionamento del Sian rappresenta un macigno sul percorso di lavoro che tutti i CAA stanno cercando di fare per portare a compimento le domande Uniche e le misure del PSR”.

“Malgrado la buona volontà e gli sforzi fin qui compiuti, a pochi giorni dal 15 giugno, data di scadenza per la presentazione delle domande – prosegue Anpa - migliaia di fascicoli aziendali non possono essere ancora lavorati e, di conseguenza, non possono essere fatte le domande perché il sistema non consente di lavorare le particelle condivise mentre, tutti i fascicoli dei produttori che detengono superfici dove è consentita la pratica locale tradizionale (PLT) non possono essere lavorati in quanto ancora non classificate. Anche in questo caso tutte le domande sono ferme”.

“Le istanze di riesame sullo stato colturale dei terreni – aggiunge l’associazione - vengono lavorate con grande ritardo e, cosa ancora più grave, in data successiva al 15 maggio, non utile per sistemare l’uso del suolo sulla Domanda Unica, in quanto, in fase di stampa non aggancia le superfici. Per quanto riguarda le domande dell’agricoltura biologica, il sistema funziona ad intermittenza e la procedura informatica non è corretta”.

Secondo l’Anpa, dunque, continuando così, al 15 giugno resterebbero ancora migliaia di domande da presentare. Tutti i produttori interessati andranno incontro ad una decurtazione delle spettanze del 1% al giorno. Dopo il venticinquesimo giorno le domande non saranno più ricevibili.

“Chi pagherà questi gravi danni agli agricoltori?” si domanda allora l’associazione. “Stando così le cose – spiega – ribadiamo le nostre domande: 1) Qual è l’utilità di avere un autonomo organismo pagatore (Arcea) e se non sia il caso di valutane la chiusura considerati anche i costi a carico della collettività; 2) Come può la Regione pagare la gestione del sistema informatico che a tutt’oggi ancora non ha procedure che sarebbero dovute essere disponibili a gennaio e quelle a disposizione funzionano a singhiozzi".