Residenti in Sudamerica con l’assegno sociale pagato dall’Inps: 12 indagati
Di fatto erano emigrati in America Latina, dove effettivamente vivevano stabilmente. Eppure è risultato che ancora erano anagraficamente residenti in Italia.
Così, raggiunto il limite dei 65 anni di età, e rientrati nel nostro Paese giusto il tempo necessario per sbrigare le dovute pratiche, avevano fatto richiesta e ottenuto l’assegno sociale dell’Inps.
Su di loro però ha indagato la Guardia di Finanza di Locri, nel reggino, che dopo aver raccolto tutte le informazioni necessarie ha segnalato alla Procura tutti quei soggetti che, secondo i militari, sarebbero responsabili di aver percepito indebitamente gli assegni.
Il Giudice per le indagini preliminari, così, avendo accertato l’assenza di uno dei requisiti necessari per l’accesso al beneficio, ovvero il fatto di risiedere abitualmente e stabilmente sul territorio nazionale, ha riconosciuto la sussistenza del fumus della truffa aggravata ai danni dell’Istituto nazionale di previdenza sociale, è ha disposto a carico di 12 indagati il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, di beni per oltre 300 mila euro.
Il provvedimento, previsto nel codice penale, è uno strumento a cui si può ricorrere anche nel corso delle indagini preliminari e viene disposto su somme di denaro o proprietà di cui l’indagato abbia la disponibilità e per un valore corrispondente “al prezzo, al prodotto e al profitto” del reato contestato.