Esami di maturità, a Reggio e provinvia al via con 5430 candidati
Con il termine delle lezioni si sono aperte le porte delle vacanze per la gran parte degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado della nostra provincia. A sospirare ancora saranno i diecimila e cinquecento piccoli allievi della scuola dell’infanzia che termineranno le loro attività educative a fine mese.
E mentre i 5.500 ragazzini delle scuole medie inferiori della provincia di Reggio Calabria si stanno conquistando la loro minimaturità, nelle scuole superiori lunedì 19 giugno si insedieranno le commissioni per gli esami di Stato che quest’anno interesseranno circa 5.430 candidati.
Entra nel vivo, dunque nella prossima settimana la maturità 2017. Parliamo della maximaturità, quella degli studenti che hanno completato l’iter degli studi superiori e che da mercoledì 21, inizio degli esami, esordiranno con la cosiddetta madre di tutte le prove, quella d’italiano.
I più piccoli, i colleghi della classi terminali della terza media, in questi giorni sono alle prese con le classiche prove di italiano, lingue e matematica; giovedì 15 giugno, poi, si misureranno con i test della prova nazionale Invalsi per chiudere con la prova orale pluridisciplinare. Calendario alla mano, il rito di passaggio alla scuola superiore si compirà entro la fine di giugno. E veniamo alla maximaturità.
Gli studenti dell’ultimo anno delle superiori avranno dei giorni in più per prepararsi agli scritti e ripassare i programmi. Entra nel vivo, dunque, nella prossima settimana la maturità 2017. L’esame di maturità compie 94 anni e festeggia l’undicesimo anno della sua sesta riforma.
Quest’ultima, come noto, da dieci anni ripropone per ogni due classi una commissione esaminatrice mista, ossia composta da membri interni e già facenti parte del consiglio di classe e da membri esterni nominati da Ministero, oltre al Presidente anche egli proveniente da altra scuola.
IL CALENDARIO DELLE PROVE
Mercoledì 21 giugno, alle ore 8,30, e per una durata massima di sei ore, si svolgerà la prova di italiano, che consiste nella scelta di un elaborato tra quattro tipologie proposte (analisi del testo, saggio breve o articolo di giornale, tema storico e tema di attualità).
Seconda prova scritta, giovedì 22 giugno, ore 8,30, sempre in sei ore, specifica per ogni indirizzo: latino al Liceo classico, matematica allo Scientifico (svanito l’incubo fisica), Liceo Linguistico lingua straniera 1 scienze umane per l’omonimo Liceo, diritto ed economia politica al Liceo delle Scienze Umane -opzione economico sociale- discipline artistiche e progettuali caratterizzanti l’indirizzo di studi all’Artistico, teoria, analisi e composizione al Musicale.
Tra le materie scelte per i Tecnici, in base agli indirizzi, la prova verterà su economia aziendale, discipline turistiche e aziendali, impianti energetici, disegno e progettazione, struttura, costruzione, sistemi impianti del mezzo e topografia.
Nei Professionali, in base ai diversi indirizzi, la prova sarà di scienza e cultura dell’alimentazione, tecniche professionali dei servizi commerciali, tecniche di produzione e di organizzazione, linguaggi e tecniche della progettazione e comunicazione audiovisiva.
LE PRIME DUE PROVE SONO ELABORATE DAL MINISTERO
Venerdì, sabato e domenica pausa, per ritornare in aula lunedì 26 giugno, ore 8,30, per la terza prova scritta, il cosiddetto “quizzone”, elaborata dalla singola commissione, che terrà conto, ai fini dell’accertamento delle competenze, abilità e conoscenze, anche delle eventuali esperienze condotte in alternanza scuola-lavoro, stage e tirocinio, e della disciplina non linguistica insegnata tramite la metodologia Clil, così come descritte nel documento del consiglio di classe». il colloquio orale potrà partire da eventuali esperienze condotte in alternanza o in tirocinio.
Poi, via agli orali, il cui calendario verrà stabilito dalle commissioni. L’evoluzione del colloquio pluridisciplinare ha dei tempi certi: inizia sempre con l’argomento scelto dallo studente, ma anche da eventuali esperienze condotte in alternanza o in tirocinio, prosegue con gli interventi dei docenti e si conclude con la discussione sugli scritti.
Vincolante il numero degli studenti da esaminare: non più di 5 al giorno.
I PUNTEGGI NELLE VARIE PROVE
Il punteggio minimo per superare gli esami è di 60 su 100. Il punteggio massimo,100, è dato da 45 punti per le tre prove scritte (a ciascuno degli scritti giudicato sufficiente non meno di 10 punti); da 30 per il colloquio (per la sufficienza non meno di 20 punti), e da 25 punti per il credito scolastico accumulato negli ultimi tre anni. Entro i 100 punti totali la commissione dispone fino a un massimo di 5 punti di bonus da attribuire solo se il candidato ha un credito scolastico di almeno 15 punti e un risultato complessivo delle prove d’esame pari almeno a 70 punti.
E’ ammessa l’attribuzione della lode per il candidato che raggiunge i cento punti senza aver usufruito dei 5 punti e a condizione che abbia riportato negli scrutini finali relativi alla terzultima, penultima e all’ultima classe solo voti uguali o superiori a otto decimi, compresa la valutazione del comportamento.
Insomma la lode bisognerà averla sudata e guadagnata ancor prima degli esami finali.
I PRECEDENTI SUGLI ESITI DELLA MATURITÀ 2016 IN CALABRIA
La percentuale degli ammessi a sostenere gli esami di Stato nel 2016 è stata del 97,1%. I diplomati con voto 60 sono stati il 6,1%; con voto tra il 61 e il 70 il 24,7%; tra il 71 e l’80 il 27,2%; tra l’81 e il 90 il 20,5% ; tra il 91 e il 99 l’11,2% ; con voto 10 l’8,4% e il 2,0% dei candidati ha conseguito il 100 con la lode. Quinta la Calabria tra le regioni italiane per numero di lodi assegnate:334.
I NUMERI DI QUESTA EDIZIONE 2017
Intanto va detto che, presso l’Ufficio scolastico provinciale, la dirigente Mirella Nappa ha costituito il nucleo di supporto all’esame di stato e sta alacremente lavorando per governare al meglio lo svolgimento delle operazioni e le sostituzioni di presidenti e commissari che danno forfait. I presidenti delle Commissioni d’esame saranno convocati presumibilmente per martedì 20 giugno, per il tradizionale incontro con gli ispettori tecnici designati dalla Direzione dell’USR con il compito di seguire l’andamento dei lavori.
Nel Reggino, le commissioni sono in tutto 137, presiedute da altrettanti presidenti (tra dirigenti e docenti ordinari), e composte dai 447 commissari esterni cui si aggiungeranno i commissari interni. Come si sa ogni commissione è composta da due classi.
Esamineranno in tutto 5.430 candidati, di cui esterni 370. Distribuzione dei candidati tra le principali tipologie di scuole.
Prevalenti, come sempre, risultano i candidati degli istituti tecnici: 1.727 interni e 184 esterni; seguiti dai licei scientifici:1.299 interni e 15 esterni; dai professionali con 687 interni e 113 esterni; a seguire i licei classici con 454 interni e 3 esterni, i licei scienze umane con 387 interni e 34 esterni, i licei linguistici con 273 interni e 3 esterni e i licei artistici con 233 interni e 18 esterni.
I CONTROLLI
Il giorno dell’esame il Ministero dell’Istruzione comunicherà la password per aprire il “plico telematico” contenente le tracce delle prove scritte fino a quel momento segrete grazie ad un sistema a prova di hacker. E’ assolutamente vietato, nei giorni delle prove scritte, utilizzare a scuola telefoni cellulari di qualsiasi tipo (comprese le apparecchiature in grado di inviare fotografie e immagini), nonché dispositivi a luce infrarossa o ultravioletta di ogni genere, e che nei confronti di coloro che fossero sorpresi ad utilizzarli è prevista, secondo le norme vigenti in materia di pubblici esami, la esclusione da tutte le prove. Disco verde del Miur, invece, all’uso, nel secondo scritto di maturità scientifica, della calcolatrice grafica (purché non abbia il Cas ovvero il sistema che risolve le espressioni matematiche in automatico) è stato accolto con favore dagli studenti.
I Presidenti ed i commissari, dal canto loro, avranno il compito di vigilare sul rispetto del summenzionato divieto, al fine di evitare il verificarsi di episodi incresciosi che, oltre a turbare il sereno svolgimento delle prove scritte, risulterebbero gravemente penalizzanti per gli stessi candidati.
Analoga cura sarà altresì rivolta alla vigilanza sulle apparecchiature elettronico - telematiche in dotazione alle scuole, al fine di evitare che durante lo svolgimento delle prove scritte se ne faccia un uso improprio.
IL TRADIZIONALE TAM TAM DI ILLAZIONI SULLE TRACCE
L’anno scorso la traccia più gettonata è stata quella sul “valore del paesaggio” (ambito storico-politico), scelta dal 22,2% dei maturandi. Fra i liceali la traccia più scelta è stata quella sul rapporto padre- figlio (ambito artistico letterario); negli istituti tecnici ha prevalso il tema sul paesaggio, in linea con il trend nazionale, mentre nei professionali il 28,1% dei candidati ha svolto il tema di ordine generale, ha riguardato il significato di confine.
Il tormentone quest’anno è iniziato da un bel po’, soprattutto sulla rete. Pirandello (150° anno dalla sua nascita) resta come l’anno scorso il favorito della vigilia. Poi Montale e/o Ungaretti. Ancora Pier Paolo Pasolini, disdegnato nella scelta degli autori, ma con una forte presa sui giovani. E magari Dario Fo e Don Lorenzo Milani con la sua “Lettera a una professoressa”. Per l’ambito sociale al primo posto il cyberbullismo, le tematiche sulla famiglia e sui diritti civili, il volontariato culturale e solidale. Spazio anche ai temi del terrorismo internazionale e ai problemi dell’immigrazione. E poi ci sono gli anniversari, i 25 anni dalla strage di Capaci e dall’assassinio del giudice Borsellino. e per l’ambito storico, i 60 dalla firma dei Trattati di Roma e i 70 anni dalla firma della Costituzione Repubblicana.
QUALCOSA CAMBIERÀ MA DALL’ANNO SCOLASTICO 2018-2019
Le nuove norme in materia di valutazione e svolgimento dell’esame di Stato contenute nel D.L. 62/2017, e in particolare relative alle scuole secondarie di secondo grado, entreranno in vigore nell’a.s. 2018/2019.
Il nuovo esame finale consisterà in due prove scritte e un colloquio orale. Oggi le prove scritte sono tre più il colloquio. Lo svolgimento delle attività di alternanza Scuola – Lavoro diventa requisito di ammissione, insieme alla Prova nazionale Invalsi. Si viene ammessi all’esame con tutti sei. Fatta salva la possibilità per il CdC di ammettere, con adeguata motivazione, chi ha un voto inferiore a sei in una disciplina. L’ammissione con una insufficienza incide sul credito finale con cui si accede all’esame. Questo non vale per il voto legato al comportamento: chi ha l’insufficienza non viene ammesso.
Con il decreto il voto finale resta in centesimi, ma si dà maggior peso al percorso fatto nell’ultimo triennio: il credito scolastico incide fino a 40 punti, le 2 prove scritte incidono fino a 20 punti ciascuna, il colloquio fino a 20 punti. La commissione resta quella attuale: un presidente esterno più tre commissari interni e tre esterni. La prova Invalsi viene introdotta in quinta classe per italiano, matematica e inglese, ma si svolgerà in un periodo diverso dall’esame e costituirà requisito per l’ammissione, ma non influente sul voto finale.
LA MATURITÀ HA ANCORA SENSO?
Gli esami di Stato sono una delle prime prove nella vita d’un giovane, per cui, facili o difficili, sono una occasione per mettere in gioco se stessi, la propria umanità. Ma non è scontato che sia così. Il modo in cui l’esame è formulato e il modo con cui spesso viene condotto è una condizione affinché ognuno taccia di sé.
Per farne una prova reale bisognerebbe che l’esame fosse meno meccanico; l’insegnante dovrebbe rivolgersi all’umanità dello studente e lo studente dovrebbe affrontarlo non con la preoccupazione di ripetere ciò che ha accumulato, ma con il coraggio di essere protagonista di un giudizio personale. In fin dei conti fare il commissario d’esame ha un solo significato: verificare se gli studenti hanno personalizzato quanto gli è stato comunicato negli anni. Per questo ci si aspetta che, per ogni studente, affrontare l’esame sia mettere in campo se stesso, la sua capacità di pensare, la tensione a giudicare.
E’ la prova più ardua. Ripetere conoscenze in fondo è facile, basta memorizzarle, farle proprie invece implica un confronto con la propria umanità. L’esame resta un’occasione irripetibile, una possibilità perché l’io si affermi come il punto conclusivo della vita scolastica.
Certo si è detto che l’esame oggi è più facile, la maturità non è più l’incubo di un tempo quando bisognava portare interi programmi. Ma questa facilità è illusoria perché una selezione prima o poi arriva. Si tratterà di un esame d’ammissione universitario, di una selezione aziendale, oppure sarà la concorrenza nel posto di lavoro con i colleghi più preparati. Ci penserà la vita insomma a dare una valutazione e in definitiva a scegliere. Questo per l’aspetto privato.
Poi c’è l’aspetto collettivo. La scuola oggi è come una casa disordinata, dove si vive spesso nella incertezza, un cantiere aperto dove riforme si succedono a controriforme. Una scuola priva di mezzi è destinata a rimanere scadente, compromettendo il livello generale della qualità, pregiudicando il futuro. Il sogno di una scuola come strumento forte e generale di elevazione per tutti sembra un po’ appannato al momento.
Gli esami, in questa confusione, paradossalmente costituiscono l’unico punto fermo: nei fatti, il solo dispositivo che formalmente regga, che riesca a dare alla scuola una illusione di efficienza, di funzione.
Allora è bene che questa “forma” rimanga rituale fino in fondo, nell’attesa che possa tornare a essere riempita di un serio contenuto oppure abolita. Nel bene e nel male, come quei ricordi tenaci che tornano anche quando nessuno li chiama, l’esame di maturità ai nostri ragazzi resterà dentro per sempre.
Lo sogneranno la notte e ne parleranno di giorno fino allo spasimo: un po’ come quelle mamme che con i figli già laureati ci tengono tanto a raccontarti per filo e per segno la loro gravidanza (beata o terribile non importa).
Perché al di là della versione, del compito di italiano, delle materie in cui saranno interrogati, questo benedetto esame di maturità è un guado dal quale, passo dopo passo, sopra i sassi sdrucciolevoli del torrente, non si torna più indietro. Buona fatica a tutti e coraggio: ne vale la pena".
Guido Leone, già Dirigente Tecnico USR Calabria
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