Sovranità: “Sull’Agenzia dei beni confiscati solo politica di facciata”
Il Consiglio Comunale approva all'unanimità la mozione contro il declassamento della sede reggina dell’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati ma “con circa due anni di ritardo rispetto alla mozione presentata nell'ottobre del 2015 dal centrodestra dell'epoca”.
A ricordarlo è il Movimento Nazionale per la Sovranità di Reggio Calabria secondo cui l'intero Consiglio non avrebbe, a suo dire, “ancora compreso lo stato di avanzamento del procedimento legislativo che darà vita alla riforma del cosiddetto Codice Antimafia, sancendo il definitivo declassamento della sede di Reggio da principale a secondaria".
"Ma la verità - continua Sovranità - è che i membri del civico consesso, alcuni improvvisamente redenti rispetto alla precedente tesi del "pennacchio", insieme a quelli dell'esecutivo, sanno bene che oggi il provvedimento andrà in aula al Senato e che siamo ormai alla frutta. E peccato che agli atti parlamentari non ci sia traccia alcuna del fantomatico emendamento a difesa della sede della nostra città che il sindaco aveva annunciato qualche giorno addietro”.
“Le dichiarazioni del primo cittadino, dunque, appaiono disarmanti sembrano l'ennesima sorta di costituzione di parte civile contro se stesso ed i suoi compagni” proseguono dal Movimento ritenendo infine “difficile credere che egli non abbia compreso che siamo ai titoli di coda dello scippo e che la parola "fine" la stia mettendo proprio il suo Partito Democratico. Basta con la politica di facciata!".