Unical. Cgil: “impedita manifestazione contro Ministro Interni”

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“Quello che è successo ieri all’interno della nostra università non ci è piaciuto - è quanto riporta Pino Assalone, continuando come segue - blindare un ateneo, impedire la manifestazione pubblica e pacifica esprimere il proprio dissenso verso provvedimenti legislativi come i decreti Minniti sul decoro urbano, allontanare con la forza dall’aula un precario che chiedeva il diritto alla parola per denunciare una condizione di vita e di lavoro che accomuna migliaia di persone nel paese, per arrivare a contestare i giovani colpevoli di non voler rimuovere uno striscione rivolto al ministro degli interni. Una logica che non appartiene alla cultura di un paese la cui costituzione è nata dalla resistenza e dalla caduta del fascismo che vietava appunto libertà e diritti.

“Ci stupisce anche come il rettore - aggiunge il segretario provinciale Flc-Cgil - che sicuramente era a conoscenza della militarizzazione dell’ateneo, non abbia mosso un dito per impedire che diritti sanciti costituzionalmente venissero impediti nella giornata di lunedì. Per garantire al ministro di parlare davanti a qualche decina di persone, non si può sospendere la democrazia ed impedire l’esposizione degli striscioni ed il sacrosanto diritto alla libertà di parola e d’espressione”. “Tanto meno in un’università - conclude - luogo deputato al sapere critico, all’autonomia di giudizio, alla ricerca libera. Concetti che oggi in molti vorrebbero aboliti, ma per noi principi e valori inderogabili che difenderemo sempre con la forza e la determinazione necessarie”.