Minniti contestato all’Unical, La Kasbah: attivista preso a manganellate
Sarebbe stato ferito da una manganellata sferrata durante una delle cariche di polizia avvenute contro i manifestanti che hanno protestato, il 19 giugno scorso, nei confronti del Ministro dell’Interno Marco Minniti, in visita all’Università della Calabria.
A denunciarlo sono gli attivisti dell’associazione La Kasbah-Campagna LasciateCIEntrare, che definiscono quanto avvenuto come “un’azione di polizia ‘vigorosa’, che ha visto un considerevole dispiegamento di funzionari … Digos, guardia di finanza e carabinieri in assetto antisommossa contro un centinaio di manifestanti a mani nude”.
Le ragioni della protesta erano connesse alla legge Minniti-Orlando sull’immigrazione e la sicurezza urbana; “una torsione dispotica che – sostengono dall’associazione - baratta la sicurezza sociale, quella dei diritti esigibili con la sicurezza e decoro urbano, scavalcando a destra il pacchetto sicurezza del 2009 dell’ex ministro Maroni e calcando la netta ed estrema distanza tra sistema politico e proletari, precari, migranti, diseredati”.
Tra privilegi e diritti negati, affermano dal La Kasbah, “allo scopo di imporre politiche repressive sempre di più si fa ricorso all’apparato militare e a prove muscolari. Dietro alla giustificazione della necessità di maggiore sicurezza si riempiono le strade delle nostre città di soldati e polizia, ma soprattutto si vietano manifestazioni di piazza e si contrastano sempre più con l’uso della violenza. La sicurezza è un valido argomento per parlare alla pancia delle persone, per militarizzare, espellere, reprimere la marginalità sociale, acutizzandone e amplificandone i drammi”.
Per l’associazione, invece, l’obiettivo “da colpire, i nemici, sono tutti coloro che esprimono dissenso e protestano contro le politiche antipopolari. È quello che abbiamo visto quattro giorni fa, sul ponte dell’Unical; o un mese fa, a Villa San Giovanni, quando ad alcuni manifestanti è stato impedito di raggiungere Taormina dove si svolgeva l’ennesima farsa dei 7 grandi della terra. I manifestanti sono stati bloccati ed è stato loro consegnato un foglio di via dalla città reggina. O in tutte le piazze italiane dove qualsiasi forma di protesta viene soffocata a suon di manganelli”.
La Kasbah afferma dunque di respingere fermamente la legge Minniti “che – affermano - istituisce tribunali speciali per i migranti, dando vita di fatto a una giustizia a due corsie; che stanzia milioni di euro per i rimpatri forzati negli inferni dai quali i richiedenti asilo scappano, firmando così la loro condanna a morte; che vuole riaprire in ogni regione lager etnici dove i migranti saranno rinchiusi per un tempo variabile dai 18 ai 24 mesi. La repressione del dissenso – concludono - si serve strategicamente del silenzio! Per questo motivo riaffermiamo la nostra vicinanza a Francesco e a tutti coloro che subiscono la repressione in questo clima neofascista!”