Sergi (I Commissione Regionale): “Lavoro vera e propria emergenza sociale”
"Al di là del merito tecnico dell’incontro – comunque importante e che riprenderò a breve - ritengo sia stato particolarmente corretto il metodo ed il fatto “politico” stesso che l’incontro vi sia stato dopo una fase di semi-incomunicabilità”.
Così il presidente della I Commissione del Consiglio regionale, Franco Sergio, che ha partecipato all'incontro con i sindacati Cgil-Cisl-Uil, convocato dal presidente Oliverio in virtù del sit-in organizzato sul Piazzale della sede regionale.
La delegazione di Giunta, nel corso del confronto coi rappresentanti dei lavoratori, ha esaminato tutte le tematiche riferite all'accordo del 16 Dicembre 2016 circa le politiche attive del Lavoro ed occupazionali, soprattutto riferite alla stabilizzazione degli Lsu-Lpu, nelle more dell’articolato della Legge Madia e, stabilendo un metodo di lavoro per i prossimi mesi, per affrontare nel merito tutte le altre questioni di fondo che attengono a crescita, sviluppo ed occupazione.
Sergio lancia un appello: “Tutti Regione forze sociali e politiche, devono fare una valutazione congiunta dei problemi della Sanità, commissariata da quasi 6 anni, lo sblocco dei “Grandi invasi”, aprire un’interlocuzione col governo centrale per un accordo di Programma sulle infrastrutture; il Protocollo della Legalità, Cabina di Regia PAC e strumenti di programmazione, apertura dei cantieri di costruzione dei Nuovi Ospedali e della nuova Statale 106; ulteriore riflessioni sull’ammodernamento della ferrovia Jonica e sull'avvio dei progetti della Metro di Cosenza e Catanzaro e, per ultimo ma non certo ultimo, dare una scossa alla burocrazia affinché si velocizzino al massimo la spesa e gli investimenti dei fondi POR-PSR-Patto per la Calabria e risorse aggiuntive del Pon”.
“Uscendo purtroppo da una condizione di ritardato sviluppo, ripartire a regime in tempi brevi, è complicato – continua– perciò con responsabile senso realistico, bisogna ammettere che viviamo una condizione sociale spesso anche in modo conflittuale. Facendo leva sulle ingenti risorse comunitarie e non, la Regione deve, a mio parere, attraverso la costruzione di un progetto condiviso e sinergico, trovare soluzioni occupazionali con un “piano straordinario” di tipo strutturale, e non di mera “occupabilità”, capace di tamponare ed arginare la forte emorragia di fuga dalla Calabria dei nostri talenti migliori”.
“Dalla “frontiera” in cui vivo quotidianamente – conclude - sento spesso gli echi delle grida di dolore che provengono da un largo e diffuso strato sociale indebolito, deluso e amareggiato, che vive il disagio in un silenzio assordante che rompe i timpani".