Integrazione. La rete Sprar di Crotone spalanca le porte e si apre al confronto
Il 20 giugno si è celebrata in tutto il mondo la Giornata del Rifugiato, istituita nel 2000 come occasione per ricordare la condizione di milioni di persone in tutti i continenti costrette a fuggire dai loro Paesi e dalle loro case a causa di persecuzioni, torture, violazioni di diritti umani, conflitti.
Lo slogan di quest’anno è “A porte Aperte”. Sull’onda di tale indicazione, la Rete Sprar della Provincia di Crotone, composta dalle associazioni Prociv Arci Isola di Capo Rizzuto, Cooperativa Agorà Kroton, Cooperativa Archè di Isola e Misericordia, ha pensato di organizzare degli eventi che fossero in grado di raccontare l’accoglienza in un modo diverso, cercando di stimolare la curiosità, favorendo lo scambio e l’unione tra i popoli, proiettando verso un futuro condiviso e una società più aperta e partecipe.
Gli eventi organizzati all’interno dei centri Sprar, spiegano dalla Rete, vogliono non solo creare un’opportunità di interazione tra rifugiati, operatori e comunità locale, ma vogliono dimostrare il valore dell’impegno e della solidarietà. “Chi ha pregiudizi – affermano le associazioni - dovrebbe venire a toccare con mano questa meravigliosa umanità, per poter ascoltare da vicino le storie dei nostri rifugiati, per verificare con i propri occhi la tragedia di chi abbandona il proprio paese a causa di persecuzioni o guerre, e lo vogliamo fare in un’ottica di conoscenza, di dialogo interculturale, scambio ma soprattutto confronto.
Gli eventi sono stati organizzati nel tentativo di far coincidere la ricorrenza dell’Id Al-Fitr, per far sì che si possa conoscere più da vicino il tanto menzionato Ramadam, proprio per combattere i pregiudizi e i luoghi comuni che suscitano solo paure.
Ecco che domani, domenica 25 Giugno, proprio per accrescere la conoscenza, gli Sprar invitano a condividere un momento di preghiera presso la polisportiva del Club Juventus di Isola di Capo Rizzuto, non solo come celebrazione di fine Ramadam ma come momento di ricorrenza per tutte quelle vittime del mare e non solo, che non sono riusciti a vivere l’accoglienza e la speranza di un futuro. Nei giorni del 28 e 30 giugno i centri apriranno le porte a chiunque volesse trascorrere un momento di condivisione ma soprattutto di confronto.