Morano Calabro, insediato il tribunale diocesano per la beatificazione di don Carlo De Cardona

Cosenza Attualità
don Carlo De Cardona

«I santi non sono immagini sbiadite del passato, ma figure esemplari e testimoni storici della chiamata dei fedeli alla santità. Cittadini celesti, amici di tutti noi pellegrini sulla terra, ci invitano ad aprirci alla luce sottraendoci al quotidiano spettacolo del male»: così il vescovo della diocesi di Cassano all’Jonio, mons. Vincenzo Bertolone, giovedì 25 novembre, nella Chiesa Collegiata di S. Maria Maddalena di Morano, a margine di una solenne concelebrazione eucaristica ha insediato il Tribunale Diocesano chiamato a indagare sulle virtù di don Carlo De Cardona, figlio illustre di questo depauperato lembo di terra calabra dove ha infaticabilmente esercitato le funzioni presbiterali tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento.

La cerimonia ha visto presenti oltre al presule cassanese, in una chiesa gremita all’inverosimile, anche l’arcivescovo di Cosenza, mons Salvatore Nunnari, il clero diocesano al completo, le suore Minime della Passione N.S.G.C., congregazione eretta dalla venerabile Madre Elena Aiello, il superiore generale degli Ardorini padre Ermolao Portella, le autorità militari locali, il sindaco di Morano Francesco Di Leone e i suoi omologhi di diversi Comuni della provincia. Tra gli intervenuti, i consiglieri regionali Gianluca Gallo e Franco Morelli, il presidente del Parco Nazionale del Pollino Domenico Pappaterra.

«Siamo alla prima sessione pubblica, tappa importante di un cammino divino per discernere e valutare la santità di don Carlo», ha esordito mons. Bertolone nella sua omelia. «Una fase che risponde alla necessità di scandagliare documenti e scritti che potrebbero sovvenire il postulatore nel suo lavoro. La procedura istruttoria diocesana – ha spiegato– ha lo scopo di raccogliere le prove della santità e capire se consta che il Servo di Dio abbia praticato in maniera eroica le virtù teologali e cardinali e le altre ad esse connesse». Insomma, si deve provare che l’esistenza terrena di don Carlo «si sia elevata sopra la media, suscitando ammirazione ed emulazione tra i fedeli; che la sua fama perduri nel tempo, segno distinto di quanto si continui a stimarlo; che sia degno di stare accanto a Gesù sul Tabor dopo esser stato con Lui sul Golgota».

OGNI DOCUMENTO utile al processo a alle grazie ricevute, si possono trasmettere all’Episcopio, Piazza Eusebio, 1 – 87011 Cassano all’Jonio. In alternativa si può utilizzare l’indirizzo elettronico Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. o i numeri telefonici 0981/71006 – 331/6481944. La sede per l’escussione dei testi è fissata presso il seminario vescovile